Dopo le recenti polemiche con l’opposizione sulle iniziative della Giunta provinciale, l’assessore all’Urbanistica, Bruno Zanolla getta acqua sul fuoco. Ma fornisce spiegazioni puntualmente abbattute dall’ex vicepresidente Claudia Bettiol. «La delega all’urbanistica – ha detto Zanolla – è un risultato storico per tutti i bellunesi: quando, come sindaci, non abbiamo condiviso il documento che ci era stato presentato, era perché andava contro gli interessi dei Comuni che rappresentavamo. Adesso, Comuni e Provincia, abbiamo ritenuto fosse il caso di non buttare “a mare” quanto era stato fatto, ma di lavorare responsabilmente sull’obiettivo, acquisire le deleghe dalla Regione e poi lavorare insieme per modificare il Ptcp proposto». Non è dello stesso parere il consigliere provinciale Claudia Bettiol, ex vicepresidente della giunta Reolon, che sul Ptcp, Piano territoriale di coordinamento provinciale, che delineerà il futuro delle infrastrutture nel territorio, replica: «e’ successo come per le Dolomiti patrimonio dell’umanità, prima osteggiate e poi accolte trionfalmente. Alla vigilia delle elezioni 40 sindaci del centrodestra hanno impugnato il Piano al Tar dicendo che c’erano troppi vincoli. Oggi la Regione approva quello stesso piano che prima non andava bene!»
Sul Demanio idrico, secondo Zanolla non c’è alcun “accordo al ribasso”, «dato che è stato portato a casa il 100% dei canoni idrici (compresi gli arretrati) , mentre la stessa legge non prevedeva l’ammontare del canone, né trattava la gestione dei tratti fluviali». «Sui canoni idrici – precisa l’ex vicepresidente della Provincia Claudia Bettiol – l’amministrazione Bottacin ha rinunciato a tre milioni di euro l’anno e anche al pregresso pari a 12 milioni di euro. Non basta. Le concessioni principali sul Cordevole e sul Piave, che servono 15 + 16 centrali idroelettriche, sono rimaste in mano alla Regione. Ecco perché abbiamo più volte detto che si è trattato di un accordo al ribasso»!