“La decisione di rinominare il ‘Parco delle Dolomiti di Sesto’ in ‘Parco delle Tre Cime’ è già stata presa da Bolzano e resterà tale. Ora tocca a noi decidere se lasciarne fuori Auronzo e diventare i ‘parenti poveri’ (anche se le Tre Cime sono per il 70% nel Comune di Auronzo ndr) di un marchio straordinario ma ormai estraneo al Bellunese, oppure entrare da pari (e sottolineo pari) nella gestione di un Ente che ci darà benefici a costo zero”. Il vicepresidente del Consiglio regionale Matteo Toscani annuncia così la richiesta da lui rivolta all’assessore regionale ai Parchi Franco Manzato di organizzare un incontro con le Province di Bolzano e di Belluno, le Regole, le Comunità Montane e i Comuni che potrebbero essere coinvolti dal nuovo progetto di Parco delle Tre Cime: “Questo Ente è oggi già una realtà che può apportare benefici anche al Bellunese e al territorio di Auronzo. E’ giunto il momento di affrontare una questione così importante cercando di essere coerenti: le nostre cime sono da un anno Patrimonio dell’Umanità; sappiamo che l’Unesco valorizza i siti non per confini ma per gruppi montuosi. In questa direzione penso sia giusto muoversi. Ho parlato oggi con l’assessore regionale ai Parchi Franco Manzato che si è detto più che disponibile ad un incontro tra le istituzioni, che organizzerà a breve a Misurina, luogo simbolico per Auronzo e il Cadore”. “Non sono francamente comprensibili – aggiunge Toscani – le lamentele a posteriori per una decisione ormai irrevocabile e che, volenti o nolenti, procede anche senza di noi. Prendiamone atto e cerchiamo invece di riceverne i maggiori vantaggi possibile, entrando da protagonisti in una partita che se giocata intelligentemente porterà immensi benefici al Cadore e al Bellunese”. L’incontro tra tutti gli attori in gioco per la possibile fondazione del nuovo Parco interregionale avverrà a breve: “Penso, e con me Manzato – conclude Toscani –, che sia un atteggiamento sempre perdente giocare una partita arroccati su dei confini che in questo caso sono di importanza marginale rispetto ad un Parco che racchiuderebbe quelle cime già Patrimonio naturale dell’Umanità”.