Fresco di stampa dai tipi della Cleup di Padova ed edito dalla Fondazione Levi, grazie alla collaborazione della Regione del Veneto, della Fondazione Ugo e Olga Levi di Venezia e del Comune di Dolo (VE), è stato pubblicato il “catalogo dei fondi musicali Antonio Miari e Giovanni Battista Velluti della Biblioteca Civica di Belluno”. Il primo catalogo musicale bellunese della storia veneta, rappresenta un fondo musicale molto importante e specialistico che comprende la raccolta di edizioni musicali a stampa della collezione libraria e degli autografi del musicista bellunese Antonio Miari (Belluno 1778 – Landris di Sedico 1854), donati a più riprese al Comune di Belluno da Laura Bentivoglio nel 1968 e da Bianca Miari Melzi d’Eril nel 2004; a questo si aggiunge il prezioso fondo manoscritto del cantante sopranista Giovanni Battista Velluti (Corridonia di Macerata 1781- Sambruson di Dolo di Venezia 1861) a lui appartenuto, donato da Federico Velluti nel 2002. Il catalogo, come la pregressa catalogazione informatica nel Servizio Bibliotecario Nazionale, sono state curati dal musicologo, musicista e bibliotecario Paolo Da Col. Il volume, che è stato inserito nella prestigiosa collana regionale degli studi veneti musicologici della Fondazione Olga e Ugo Levi, sarà distribuito in tutte le biblioteche di conservatorio italiane e in quelle pubbliche del Veneto. Il catalogo, comprensivo di 519 pagine è composto da due brevi saggi sulla storia e la descrizione dei fondi Miari e Velluti, le brevi biografie dei due musicisti, le norme di ordinamento e struttura, le concordanze delle segnature, i riferimenti bibliografici generali, il catalogo completo dei manoscritti e delle edizioni musicali di Antonio Miari e quello di Giovanni Battista Velluti e gli indici per titoli e degli incipit testuali, delle forme, dei nomi e dei possessori. La Biblioteca Civica, con questo strumento che va ad aggiungersi al catalogo in linea OPAC consultabile sul sito (http://biblioteca.comune.belluno.it), offre al grande pubblico uno strumento completo di consultazione, intendendo così non solo restituire agli studiosi della musica tra XVIII e XIX secolo la possibilità di scoprire questi autori, ma anche la possibilità di tradurre in esecuzioni di queste musiche, molte delle quali ancora inedite. Questa operazione culturale, che ha visto uniti enti diversi nel raggiungimento degli obiettivi proposti, evidenzia l’importanza delle donazioni di documenti da parte di privati. Se ben gestite e valorizzate dagli enti pubblici, costituiscono uno strumento importante per la conservazione e la valorizzazione di beni culturali.