Lui è uno scrittore quarantenne. Ma la voce parlante del suo libro è Cecilia: ragazzina, adolescente, orfana e violinista. Lui è uno scrittore che ha una vita, una visibilità, un pensiero, una attività tutti contemporanei: interviene sui giornali, parla attraverso vari siti Internet, viaggia tra librerie e Festival letterari. Ma il suo libro è ambientato in una Venezia settecentesca. E la colonna sonora è il più classico tra i classici: Antonio Vivaldi. Così cambia, ancora, attraverso la sua scrittura, Tiziano Scarpa: ospite e protagonista, lunedì 22 febbraio, nell’Aula Magna dell’istituto “Catullo”, del terzo appuntamento della rassegna “Inchiostro”, organizzata da 32100 – Associazione a indirizzo culturale. Presentato da Francesca Bogo, Tiziano Scarpa parlerà di “Stabat Mater”, il libro che, pubblicato da Einaudi nel 2008, gli ha fatto vincere il prestigioso Premio Strega nel 2009: un momento fondamentale della sua carriera, caratterizzata dalla sua sorprendente capacità di trasformarsi attraverso l’invenzione e la finzione letteraria. Tiziano Scarpa, veneziano, ha esordito infatti nel 1996 con “Occhi sulla graticola”, ovvero “Breve saggio sulla penultima storia d’amore vissuta dalla donna alla quale desidererei unirmi in duraturo vincolo affettivo”: un triangolo d’amore in una Venezia plumbea, tra Università e manga giapponesi. Di seguito, si è inventato cicerone con “Venezia è un pesce” (Feltrinelli 2000), una guida vivace e sentimentale alla città; poi, un brusco cambio di rotta, con l’impietoso “Kamikaze d’Occidente” (Rizzoli, 2003), in cui si trasforma in una macchina da scrivere umana raccontando il consumismo della scrittura. Ed è, ancora, completamente diverso in “Groppi d’amore nella scuraglia” (Einaudi, 2005), nel quale stravolge la lingua e ne inventata una tutta sua, esilarante e profonda. Con “Stabat Mater” Tiziano Scarpa torna (apparentemente) a lavorare una materia classica: l’ambientazione storica, le suggestioni della musica, le orfanelle dell’Ospedale della Pietà, la figura sfuggente di Antonio Vivaldi. Ma, ancora una volta, riesce a sorprendere, creando una sorta di diario interiore dove la voce è inequivocabilmente femminile, e l’età d’oro della Serenissima mostra anche le sue pieghe più crudeli. L’incontro con Tiziano Scarpa inizierà alle 18.30. L’aula Magna dell’istituto “Catullo” si trova in via Garibaldi. Ingresso gratuito.