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sabato, Ottobre 5, 2024
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Lo spumeggiante Paolo Poli sul palco del Teatro Comunale di Belluno sabato 12 e domenica 13 dicembre

Prosegue la Stagione di Prosa della Fondazione Teatri delle Dolomiti al Teatro Comunale di Belluno, sabato 12 (turno A) e domenica 13 (turno B) dicembre (inizio spettacoli ore 20:45), con lo spumeggiante spettacolo di Paolo Poli. Sillabari, che trae ispirazione dal singolare omonimo glossario di Goffredo Parise. Questo brillante spettacolo veste la struttura del cabaret: numeri brevi, canzoni retrò, ammiccanti coreografie e balletti, allusioni e rocamboleschi cambi di costume che strappano sorrisi e applausi. I Sillabari, nati dal genio dello scrittore veneto Goffredo Parise a metà degli anni Cinquanta, sono minuti quadretti di umanità che descrivono con efficacia uno spaccato di società italiana con tutte le sue contraddizioni, piccoli ritratti della borghesia italiana in un’Italia che cambiava velocemente nelle maglie di una lunga guerra, tra il fascismo e il boom economico.
Cinquantaquattro piccoli gioielli letterari, quelli di Parise, incastonati tra la parola Amore e la parola Solitudine, dizionario dei sentimenti che Paolo Poli, con l’arguzia scenica che gli è propria, rivisita tra canzoni retrò e brillanti, rocamboleschi contrappunti scenici in cui le storie fluiscono lievi, nella semplicità, nello stile lineare e chiaro, nella essenzialità bambina, di chi le ha inventate.
Una scelta congeniale e raffinata per un mattatore come Paolo Poli, da tempo assente dalla ribalta bellunese, che ricrea sulla scena queste piccole storie, prose in poesia, esaltando la parola attraverso il fluire di un linguaggio bello, lineare, chiaro ed estremamente comprensibile. Saggi di minimalismo emotivo, che, in questa magistrale interpretazione, divertono e conquistano con una frizzante ironia, dedicata agli spettatori dallo stesso Poli che afferma «gli uomini d’oggi secondo me hanno più bisogno di sentimenti che di ideologie». Sillabari due tempi di Paolo Poli liberamente tratti da Goffredo Parise, vede in scena oltre al già citato Poli, Luca Altavilla, Alfonso De Filippis, Alberto Gamberini, Giovanni Siniscalco. Regia di Paolo Poli, scene Emanuele Luzzati, costumi Santuzza Calì, consulenza musicale Jacqueline Perrotin, ricerche musicali Sandro Avanzo, aiuto regia e coreografia Alfonso De Filippis, luci Alessandro D’Antonio

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