Secondo fine settimana per il Filo d’Arianna Festival, caratterizzato questa volta da un evento particolarmente atteso dalla città di Belluno, infatti, al Teatro Comunale, da domani venerdì 11 fino a domenica 13 settembre, è in scena Polvere ovvero la storia del teatro, un progetto di Daniela Nicosia nato per il Teatro Comunale di Belluno nel 2003 che nel tempo si è composto di diverse tappe. Evento attesissimo dai bellunesi, come si diceva, tanto che tutte le repliche in cartellone sono già esaurite ed è stata aperta una lista d’attesa (INFO 0437-950555). Il progetto Polvere è nato da uno sguardo attento che Tib Teatro nel tempo ha saputo rivolgere al territorio di appartenenza in particolare svolgendo funzioni di osservatorio delle nuove generazioni, attraverso una capillare ed attenta azione di scolarizzazione teatrale di base ai fini di favorire la conoscenza, la promozione e la diffusione del linguaggio teatrale. Le riflessioni raccolte hanno fatto maturare negli anni alla compagnia l’idea di un progetto scenico atto a rivelare la storia dell’edificio teatro e della macchina scenica necessaria a farlo vivere. Una storia che Daniela Nicosia ha deciso di raccontare attraverso gli autori che rappresentano la memoria del teatro stesso fin dalle origini. Una storia che unisce arte e artigianato, lavoro creativo e lavoro manuale, poesia e fatica in un’unica meravigliosa fabbrica di sogni: il teatro. È nata così la prima tappa del progetto attivata nel 2003 con una proposta di visita guidata al Teatro Comunale di Belluno all’interno della Stagione per l’Infanzia e la Gioventù Comincio dai 3. Lo spettacolo, nelle sue differenti chiavi di lettura, ha consentito anche una riflessione sulle differenti professionalità del teatro in cui arte e artigianato, creatività e manualità si avvicendano nella tessitura di preziosi manufatti. Per il successo ottenuto lo spettacolo è stato in seguito programmato in differenti Stagioni del Teatro Comunale di Belluno. La seconda tappa è stata realizzata presso il Teatro Civico di Schio nel settembre del 2005 all’interno di Lottozero, per la direzione artistica di Gabriele Vacis. Un progetto di riabilitazione e restituzione alla città del suo teatro storico con il coinvolgimento diretto di artisti, registi, architetti, critici, in un percorso di recupero non strettamente filologico, improntato alla ricerca di un teatro nuovo, quale spazio che sappia testimoniare la storia e rappresentare il presente. Polvere ovvero la storia del teatro vi si è incastonato naturalmente, tra le decorazioni scrostate, gli stucchi caduti, gli squarci del soffitto, i palchi e i loggioni consumati dall’umidità, la Polvere che popola i teatri ha saputo parlare agli artisti e agli spettatori che nel fascino di questo grande corpo malato hanno ritrovato l’emozione autentica di un viaggio dentro se stessi. La terza tappa ha dato vita ad una creazione originale per La Biennale di Venezia 2006 denominata Polvere ovvero la storia del teatro – Un progetto di Daniela Nicosia per il Teatro Goldoni. Il 38° Festival Internazionale del Teatro diretto da Maurizio Scaparro dedicato a Gozzi e Goldoni europei, ha inteso realizzare così un percorso originale proprio in quel teatro in cui il Goldoni maturò la sua esperienza e la sua Riforma. Lo spettacolo al Teatro Goldoni è stato caratterizzato dal desiderio di creare una fluidità di comunicazione tra l’architettura interna, il cuore del Teatro composto dalla platea e dai suoi differenti ordini di balconate, le decorazioni, le antiche colonnine – ancora palpitante delle voci dei grandi attori dell’Ottocento da Gustavo Modena alla Duse, a Zacconi, alle Grammatica – e il teatro di fuori, quello delle corti e delle calli; quella Venezia da cui lo stesso Goldoni ha tratto i migliori spunti per la sua immensa opera di scrittura.Questa tappa, ovvero la presentazione di Polvere nel cartellone del Filo d’Arianna 2009, intende costituire il ritorno dello spettacolo proprio laddove è nato quale progetto pilota per la riscoperta dei teatri storici nel rapporto tra architettura e teatro.
In scena – diretti dalla sapiente mano di Daniela Nicosia – Katiuscia Bonato, Vania Bortot, Paola Compostella, Susanna Cro, Clara Libertini, Vassilij Mangheras, Silvia Nanni, Solimano Pontarollo. Coreografie di Laura Zago, scene e costumi Daria Tonzig, luci, suono e scenotecnica Francesco D’Altilia e Paolo Pellicciari, elaborazione basi Piero Bolzan-Audiogruppo.