“Il mio sogno? Costruire un Partito Democratico veneto per davvero, garante delle autonomie e capace di incidere nel futuro della nostra regione”. Rosanna Filippin, candidata della mozione Bersani alla segreteria regionale del Partito Democratico si è presentata così, oggi, a Belluno, in una conferenza stampa a cui hanno preso parte anche Valerio Tabacchi, referente provinciale della mozione Bersani, Guido Trento, consigliere regionale, Claudia Bettiol, ex vice presidente della Provincia e Marco Perale, esponente bellunese dell’area Bindi. “Sono una normale donna del Veneto. Sono una partita Iva, che non vive di politica. Ho svolto il ruolo di segretario provinciale del Pd, a Vicenza, e so cosa significa stare in trincea: in 20 mesi ho percorso 50 mila chilometri. So anche in che modo il Pd può costruire delle esperienze vincenti: come ha fatto a Vicenza un anno fa e a Bassano del Grappa nelle ultime amministrative. Occorre ripartire da quei modelli, aprendo il Partito Democratico al rapporto con le civiche e con l’Udc”. Sulle polemiche recenti della Lega, la Filippin ha dichiarato: “Più che del dialetto e degli inni regionali, credo che i veneti si preoccupino in questi giorni del futuro del loro lavoro, delle loro fabbriche, dei loro redditi. Alla Lega queste cose evidentemente non interessano”. E riguardo al dibattito sulle alleanze, la Filippin ha aggiunto: “Credo che le strategie per le prossime regionali non possano essere decise a Roma. Sono i veneti che devono scegliere. E lo stesso – avverte – dovrà valere in futuro anche per le candidature. Basta con i nomi dell’apparato paracadutati dalla capitale”. Valerio Tabacchi ha riassunto le ragioni della scelta a favore della mozione Bersani. “Vogliamo un partito strutturato, radicato e popolare che sia capace di raccogliere le istanze dei territori riducendo la distanza della politica dalle persone”. Guido Trento, invece, ha annunciato i contenuti del documento che sarà sottoposto a Pierluigi Bersani in collaborazione con i sostenitori dell’ex Ministro delle provincie di Verbania e Sondrio. Una proposta sulle politiche per la montagna: “Dobbiamo favorire la residenzialità, garantendo i servizi essenziali, trasporti, ospedali e scusole incluse, incentivando i giovani che recuperano abitazioni di montagna e tagliando in misura consistente l’Irpef per i nuclei familiari con meno di 40 mila euro di reddito annuo. Dobbiamo sostenere le imprese, riducendo l’Irap ed eliminando l’Iva per i comuni montani. Infine dobbiamo elaborare progetti seri di sviluppo, non come ha fatto la Giunta Galan che si è disinteressata della montagna ignorando le potenzialità della nostra provincia per quanto concerne la green economy ed il turismo”.