Pubblichiamo la lettera del sindaco di Belluno Antonio Prade, relativa alla commemorazione del 25 aprile. “Ragioni del tutto personali ed impreviste mi portano lontano dalla mia Città, il giorno del 25 aprile. Mi dispiace perché si tratta di una giornata, importante per l’Italia e per Belluno, che avrei voluto celebrare con solennità ed impegno, come lo scorso anno. Sarà l’assessore Paolo Gamba a rappresentare la Città davanti al Monumento alla Resistenza in Piazza dei Martiri. In questi giorni ho avuto modo di leggere alcune parole di Vittorio Foa, politico, giornalista e scrittore morto nel 2008 alla veneranda età di 98 anni. Un uomo straordinario – condannato a 15 anni di reclusione dai fascisti, in prigione ininterrottamente dal 1936 al 1943 – che ha lasciato parole altrettanto straordinarie. Mi piace ricordarne alcune perché vanno indiscutibilmente nella direzione che auspichiamo: leggere il nostro ‘900 con umiltà e sapienza per trovarne, dopo aver aver compreso i torti e le ragioni degli uni e degli altri, un filo conduttore comune che consenta alle nostre comunità – anche alla Città di Belluno – di andare proseguire perché fondata sulle solide basi della democrazia. “Non c’è il minimo dubbio che la Repubblica sia stata fondata dall’antifascismo. E tuttavia l’affermazione della democrazia, dell’eguaglianza, della tolleranza, possono scaturire da sensibilità e da esperienze storiche molteplici. Perché mai dovrei imporre ad un ventenne di oggi lo schema dell’antifascismo! Scelga lui le parole che vuole. Se andranno nel senso dei valori per cui ho lottato, ne sarò ben lieto. Non c’è una realtà antropologica dell’antifascismo”. “Sarebbe ora di finirla con questa damnatio memoriae per cui la storia del Novecento ruota intorno ai comunisti, agli ex comunisti e ai comunisti o filocomunisti pentiti. C’è una grande storia che è stata rimossa: quella degli antitotalitari democratici e liberali – anticomunisti e antifascisti – che non hanno avuto bisogno di rivelazioni tardive, di omissioni generalizzate e di compiacenti assoluzioni”. Ecco, antitotalitari e democratici, anticomunisti ed antifascisti. Amanti della libertà. Come siamo noi.
Antonio Prade
Sindaco di Belluno