“Le Comunità Montane della provincia hanno svolto fino ad oggi un ruolo importante soprattutto per la gestione di servizi in modo più efficace ed economico rispetto ai singoli comuni. Oggi lo strumento Comunità Montana è superato, con bilanci ridotti a zero e rischia di diventare un semplice centro di spartizione di poltrone. Rimangono comunque i problemi di una gestione consorziale di servizi: alcuni già funzionano in modo soddisfacente come la raccolta dei rifiuti nellaComunità Valbelluna. Rimane il personale, qualificato e preparato, delle stesse Comunità: oltre duecento persone oggi a rischio di rimanere senza stipendio che invece possono essere opportunamente di nuovo valorizzate nel contesto di Unioni di Comuni, strumento istituzionale molto interessante che consentirebbe il mantenimento di servizi e personale comunitario oltre al lancio di altre gestioni consorziate, parallelamente alla conservazione degli sportelli sul territorio e delle varie municipalità, il tutto senza creare poltrone gettonate. In questo momento di difficoltà e di profondo cambiamento Nuova Pagina ritiene che i Sindaci siano i protagonisti istituzionali in grado di valutare seriamente le unioni dei servizi comunali per dare risposte più efficaci ai cittadini in un?ottica di contenimento della spesa. La copertura territoriale potrà senz?altro essere oggetto di una nuova valutazione: non è detto che le Unioni debbano necessariamente coprire lo stesso territorio delle Comunità Montane, anzi, sarà possibile rendere ancora più adeguata ai problemi locali la copertura territoriale tenuto conto della logistica, viabilità e morfologia del territorio”.
Michele Reolon