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sabato, Maggio 18, 2024
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Caso Bim Gsp. Nel fallimento di una società pubblica i creditori sono garantiti al 100%, nessun dramma per le imprese coinvolte

Apprendiamo da Bellunopress di una certa contrarietà riservata all’iniziativa dell’IDV di Belluno per una raccolta firme tra i cittadini con cui chiedere il fallimento di BIM-GSP. L’IDV era cosciente che esistesse un sistema complessivo di interessi più o meno personali nella politica bellunese, ma che si fosse anche disponibili a renderlo pubblico ci meraviglia positivamente. Scoprire, infatti, che i candidati di Massaro la pensino esattamente come il candidato Sindaco de La Destra La Grua, oppure che esponenti del M5S “quotino” il sig. Balcon, che è contro Acqua Bene Comune e favorevole agli inceneritori, la dice lunga su una trasversalità di pensiero che trova nella difesa del “sistema da palazzo” l’unica vera ragione del loro esistere. L’idea che venga messa in discussione la politica di mercificazione dei bisogni e dei diritti é ciò che realmente temono, perché scoperchia finalmente l’agire degli ultimi 20 anni in cui si sono rincorsi per la sola conquista di un posto di potere profumatamente pagato a spese della vita di tutti. In sintesi, per chi non se ne fosse accorto, da lungo tempo governa un comitato d’affari locale e bipartisan che potremmo chiamare UPP (una poltrona per) in cui piuttosto di offrire una sana dialettica di visioni diverse della politica, si è preferito moltiplicare i posti, giusto per saziare un po’ tutti. Ma ciò che più sorprende riguarda la straordinaria ignoranza in materia di diritto amministrativo e del lavoro, che pervade chi oggi critica la nostra iniziativa e ritiene di avere le competenze per rappresentare la comunità. Entrando nel merito delle osservazioni crediamo sia opportuno ricordare che in caso di fallimento di un’azienda “pubblica” (come nel caso di BIM-GSP controllata dai Comuni) ai suoi creditori viene corrisposto il 100% del dovuto, cosa assai diversa dal fallimento di una società privata nel qual caso si parla mediamente del 7%. Il tutto si spiega con il semplice fatto che, nello specifico, a fare da garanti sono gli stessi Sindaci soci di BIM-GSP. Dunque la critica secondo la quale l’ipotesi da noi paventata sarebbe drammatica per le imprese artigiane coinvolte è semplicemente una panzana, anzi è vero l’esatto contrario, ossia che solo in caso di fallimento della società i creditori sarebbero certi di rientrare di tutto l’esigibile e in tempi certi, definiti dal Tribunale.

Per quanto riguarda la tutela dei lavoratori sconfiniamo addirittura nel ridicolo. Va detto, infatti, che in caso di fallimento i dipendenti di GSP non avrebbero diritto agli ammortizzatori sociali, non tanto perché la Società non abbia pagato i relativi contributi, quanto piuttosto perché non venendo meno l’oggetto del loro lavoro l’INPS non glieli concederebbe. Per la natura propria dello stesso servizio, esso va reso in regime di continuità, pertanto anche l’eventuale trasferimento dei lavoratori al nuovo gestore, per il principio di continuità, avverrebbe con il pieno riconoscimento dei diritti acquisiti, senza che possano essere messe in discussione nemmeno le parti accessorie del salario. Quindi piena solidarietà a salvaguardia dei lavoratori.

Rimangono due ultime considerazioni.

Una riguarda quelle decine e decine di cittadini che in una mattina di mercato hanno già sottoscritto la nostra petizione e che chiedono solamente responsabilità nella gestione del pubblico denaro oltre che legalità e difesa dei diritti di tutti.

L’altra concerne le due visioni politiche che si confrontano in questo dialogo a distanza. Da una parte demagogia ed inesattezze che paiono provenire dritte dritte dall’universo berlusconiano. Dall’altra la candidata Bettiol e una coalizione che unita nelle sue giuste differenze preferisce la ricerca di una chiarezza che è condizione imprescindibile per poter ricostruire una seria e corretta gestione del servizio idrico.

Luca Sommavilla *

Moreno Barbieri *

* Candidati indipendenti lista IDV amministrative Belluno

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