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lunedì, Settembre 9, 2024
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Surreale presentazione del progetto della diga sul Vanoi dal Consorzio Brenta * di Michele Facen

Valle del Vanoi, S. Martino di Castrozza, Passo Rolle e Primiero (Foto: www.vanoi.it)

Ieri, 29 agosto 2024, il Consorzio Brenta ha presentato il progetto alla stampa e il presidente ha dato delle interviste alle TV regionali. Incredibilmente ha criticato la Provincia Autonoma di Trento per la diffida data all’opera, dichiarando che la diga è assolutamente indispensabile anche per la sicurezza del Brenta e per prevenire catastrofi come Vaia come se un muro dai 90 ai 100 metri potesse fermare un cataclisma di tale portata.

Ma la cosa più sconvolgente è che non abbia parlato minimamente della contrarietà all’opera del territorio Bellunese e di quasi 5000 persone che in nemmeno un mese hanno messo pure la firma su questa contrarietà, come se il Bellunese e le sue montagne non volessero nulla. Nulla si è detto degli enti come il CAI (per citarne solo uno) che rigettano l’opera in modo assoluto, niente dei Comuni interessati che rigettano l’opera, niente del Comitato di Bassano lasciato fuori dalla sala Stampa alla faccia della partecipazione.

Se la logica del Consorzio è quella di mettere Veneto contro Trentino, sappia che il Bellunese è Veneto e che questa narrazione funziona solo per i suoi fedelissimi e sappia che esiste un Comitato che abbraccia Trentino e Veneto e rigetterà per sempre quest’opera.

Sappia che nel mese di settembre, accanto al dibattito pubblico ci saranno decine di iniziative nel Bellunese e nel Bassanese che sensibilizzeranno la gente sulla dannosità e pericolosità di questa diga. Oramai la maggioranza dei bellunesi è consapevole che quest’opera è una violenza all’ambiente, alla storia della montagna, un chiaro esempio di revisionismo scientifico che cancella 1917 morti del Vajont con un arroganza mai vista finora.

Ricordiamo al presidente del Consorzio che ha citato il progetto del 1970 di diga sul Vanoi, che quel progetto fu abbandonato dopo rilievi geologici che certificavano la franosità di entrambi i versanti del Vanoi. Noi continueremo a sensibilizzare la a gente già con un incontro venerdì sette al Centro Amo di Lamon dove, l’eurodeputata Guarda che ha già inviato una denuncia al presidente della Commissione Europea per la violazione di ben 6 normative europee di questo progetto scandaloso, assieme a Faustino Mezzalira che ci parlerà di come ricaricare le falde senza devastare la montagna e al consigliere Masolo, ci hanno invitato per un incontro pubblico di sensibilizzazione cui come Comitato abbiamo aderito più che volentieri.

Proseguiremo poi con i nostri gazebi (sabato a Ponte Serra e a Fiera di Primiero alla festa del Canederlo) e con la raccolta firme che ha raggiunto già un numero impressionante, solo grazie all’attivismo dei cittadini, veri e propri protagonisti di questa battaglia democratica e di civiltà che non può e non vuole fermarsi.

Michele Facen – Comitato Vanoi

Qui il sito di dibattito pubblico www.dp-serbatoiovanoi.it

Dibattito Pubblico
Il Dibattito Pubblico, disciplinato dall’art. 40 e dall’All. I.6 del Dlgs. 36/2023, nonché dal Reg. DPCM n. 76/2018 è “Il processo di informazione, partecipazione e confronto pubblico sull’opportunità, sulle soluzioni progettuali di opere, su progetti o interventi di cui all’Allegato 1”, ovvero, “Un modello di procedimento amministrativo che abbia, tra i suoi passaggi ineliminabili, il confronto tra la pubblica amministrazione proponente l’opera e i soggetti, pubblici e privati, ad essa interessati e coinvolti dai suoi effetti, alimentandosi così un dialogo che, da un lato, faccia emergere eventuali più soddisfacenti soluzioni progettuali e, dall’altra, disinneschi il conflitto potenzialmente implicito in qualsiasi intervento che abbia impatto significativo sul territorio” (Corte Cost. sent. n. 235/2018).

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