Storico sì della Commissione ambiente del Parlamento Europeo all’obbligo di indicare la provenienza per il miele e della frutta utilizzata in succhi e marmellate. Per il Miele vengono rese ancora più trasparenti le etichette con l’indicazione delle percentuali dei mieli provenienti dai diversi Paesi nelle miscele. Lo rende noto con soddisfazione Coldiretti- Belluno in riferimento all’adozione del progetto di relazione in Commissione ambiente del Parlamento Europeo sulla cosiddetta Direttiva “Breakfast”.,
“Un passo importante fortemente sollecitato dalla Coldiretti – dice la Presidente Provinciale Chiara Bortolas- impegnata da danni nel percorso di trasparenza dell’informazione ai consumatori sull’origine degli alimenti portati a tavola, a tutela della libertà di scelta” nel sottolineare che si tratta di “un risultato reso possibile dalla sensibilità dimostrata dagli Eurodeputati che ora dovrà essere mantenuta nel Parlamento in plenaria e poi difesa al trilogo tra Commissione, Parlamento e Consiglio”.
Le importazioni di prodotti low cost da destinare alla trasformazione industriale dove spesso non vengono rispettati gli stessi criteri in termini di rispetto dell’ambiente, del lavoro e della sicurezza alimentare, secondo il principio di reciprocità a discapito delle nostre produzioni a volte fortemente limitate dai fattori climatici e meteo.
La svolta in atto sul miele e sulla frutta completa un percorso iniziato nel 2000 con l’obbligo di indicare la provenienza della carne bovina consumata che si è esteso grazie alla battaglia della Coldiretti in Europa e in Italia, dal latte alla passata di pomodoro, dai formaggi ai salumi, dal riso e pasta fino a decorrere dal 1 gennaio 2025 alla frutta e verdura in busta, noci, mandorle, nocciole ed altri frutti sgusciati, agrumi secchi, fichi secchi e uva secca, funghi non coltivati e zafferano