Nei giorni scorsi, il Gruppo della Guardia di Finanza di Belluno ha scoperto un operatore olistico di 68 anni che, dal 2016, ometteva la presentazione delle dichiarazioni dei redditi e/o ai fini IVA, risultando in tal modo evasore totale.
Autodefinitosi un “allineatore vertebrale”, l’uomo praticava una sorta di pranoterapia, che si pone come obiettivo quello di arrecare al cliente un benessere mentale e fisico tramite flussi di energia tra chi la trasmette e chi, invece, la recepisce, senza effettuare manipolazioni sul corpo dell’interessato, attraverso un’imposizione delle mani a pochi centimetri di distanza e per tutta la lunghezza del corpo del cliente, tramite un flusso di
energia promanante dalle proprie mani, affermava di riuscire ad eliminare eventuali curvature o asimmetrie di carattere osseo della colonna vertebrale (scoliosi, cifosi, sciatiche, ernie discali) giungendo ad ottenere un perfetto allineamento della stessa, il tutto nell’arco di pochi minuti e in un’unica seduta.
Grazie ad un considerevole passaparola, supportato anche dalla pubblicazione di numerosi video e post su piattaforme digitali (Youtube, Facebook e Instagram), era riuscito a sottoporre a trattamento, prevalentemente presso il proprio domicilio e previ contatti telefonici, circa 3.500 clienti, dislocati su tutto il territorio regionale, con una particolare concentrazione nelle Province di Belluno, Treviso e Padova.
Il prezzo unitario per ciascuna prestazione è stato quantificato in 130 euro, riscosso in contanti, così come risultante dalla documentazione acquisita e dalle dichiarazioni degli stessi clienti.
Le Fiamme Gialle di Belluno hanno potuto constatare che il soggetto, operando sino ad oggi in totale violazione della normativa tributaria, non istituendo alcun registro obbligatorio e non emettendo documentazione fiscale, occultava al Fisco i propri guadagni ed ometteva anche di versare l’I.V.A. all’Erario, per un’evasione complessiva pari a circa mezzo
milione di euro.
L’evasione fiscale, distorcendo la concorrenza, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e genera iniquità, sottraendo risorse che dovrebbero essere destinate alle fasce sociali più deboli: proprio il ruolo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza permette di contribuire alle prospettive di ripresa e di rilancio dell’economia del Paese e favorire una più equa ripartizione del prelievo impositivo tra i cittadini.