13.9 C
Belluno
venerdì, Dicembre 1, 2023
HomeSport, tempo liberoGranfondo del Dragone: poco sostegno da pubblico e privato. Edizione 2024 a forte...

Granfondo del Dragone: poco sostegno da pubblico e privato. Edizione 2024 a forte rischio, l’appello degli organizzatori

La Granfondo del Dragone va in archivio con un successo come manifestazione sportiva di livello nazionale, prova del circuito Prestigio che riunisce le più belle corse di ciclismo amatoriale d’Italia promosso dalla rivista Cicloturismo. Un battage promozionale importante che ha portato ciclisti da tutta Italia a Belluno e a pedalare tra Alpago, Valmorel e Nevegàl dove c’era l’arrivo.

Tra i partecipanti c’era anche l’onorevole Roger De Menech, un passato da ciclista, che alla stampa ha raccontato: “Ho partecipato a tutte e tre le edizioni. Trovo che il percorso sia straordinario e che incarni tutte le eccellenze della Valbelluna. Dobbiamo approfittare di questi eventi per un approccio turistico mirato anche alla bicicletta. Penso che alla partenza ci fossero più partecipanti da fuori provincia che bellunesi. Ho incontrato persone da tutta Italia e non solo. Tutti mi hanno detto che torneranno sicuramente l’anno prossimo e che lo faranno non solo per la granfondo, come la Sportful di Feltre e il Dragone di Belluno, ma anche godersi le ferie nel nostro territorio”.

Il traguardo della Granfondo era posto per il secondo davanti all’Hotel Olivier per il quale si prospettano (finalmente) nuove prospettive. Ma è tempo di bilancio per la società organizzatrice Asd Dolomiti Psg che promuove anche la Santaklaus Running di dicembre (in forse per gli stessi motivi). Un bilancio difficile come difficile è stato spiegare alle centinaia di ciclisti che arrivavano da tutta Italia che tutti i bar del centro di Belluno erano chiusi ed era impossibile fare colazione (tranne l’Astor), malgrado l’evento fosse stato promosso nei giornali e in televisione. Difficile come mettere in piedi un evento sul Nevegàl con la convinzione che è veramente una montagna dei ciclisti e che piace ai ciclisti, da valorizzare e promuovere ma trovarsi da soli.

“Per il terzo anno ci troviamo nella splendida cornice del Nevegàl – ha commentato all’arrivo Ivan Piol direttore generale dell’evento per Dolomiti Psg – una terza edizione riuscita dal punto di vista organizzativo, ma con un calo di numeri di partecipanti che non ci aspettavamo anche perché siamo entrati in un circuito nazionale di granfondo promosso da una rivista che ci ha aiutato molto nella promozione. Ma questo calo ci fa riflettere perchè lo sforzo per fare questo è evento è elevatissimo, sul Nevegàl di fronte all’Hotel Olivier creiamo un villaggio dove non c’è niente perché quassù non c’è acqua, non c’è corrente, dobbiamo portar tutto persino i bagni chimici e l’elettricità con i costi che ne conseguono. L’appello che ho lanciato qualche mese fa alle istituzioni e agli sponsor locali è caduto nel vuoto, quello che chiedo è un po’ più di attenzione perché se le cose rimangono cosi come quest’anno questa è l’ultima edizione di questa manifestazione, non vedo un futuro, da soli non ce la facciamo senza l’aiuto di sponsor o delle istituzioni pubbliche non si va da nessuna parte. I costi aumentano , i costi fissi sono molto elevati e sono quelli che ci siano 1, 100 o 1000 partecipanti. Una manifestazione cosi costa attorno ai 60 mila euro e noi come privati non riusciamo più a sostenere questo sforzo, o qualcuno ci da una mano o purtroppo a malincuore perché questa è una bellissima manifestazione su un bellissimo percorso con paesaggi mozzafiato, ma non ci sarà una quarta edizione”.

- Advertisment -

Popolari