Quarto appuntamento del ciclo di visite guidate virtuali organizzate dal FAI di Belluno che ha per tema La Piave: storie di uomini, acqua e legno. Dopo il Museo del cidolo e del legname di Perarolo di Cadore, dopo il Museo degli zattieri di Codissago e dopo la taverna degli zattieri nel palazzo Doglioni di Borgo Piave (“Botegon”), il percorso delle zattere lungo la Piave prosegue con un’altra interessante tappa, il Museo della Pietra e degli Scalpellini di Castellavazzo. Il 20 aprile la delegazione bellunese del FAI farà scoprire questo museo che racconta, attraverso reperti, attrezzature, documenti e fotografie d’epoca, un’attività lavorativa fondamentale del passato che connota e caratterizza fortemente il nostro territorio: gli antichi mestieri di cavatore, scalpellino e delle lavorazioni della pietra, con la quale ancora oggi si realizzano innumerevoli lavori di arte e architettura, dalle fontane, alle statue, alle case. Tra le merci che venivano caricate e trasportate nelle zattere vi erano anche manufatti lapidei, tra cui le pietre molari con cui si fabbricavano le macini dei mulini: queste si possono vedere in alcune testimonianze iconografiche tra cui il quadro “Borgo Piave” di Girolamo Moech (1792-1857).
A condurre la visita sarà il presidente dell’omonima associazione, Daniele Feltrin. Il Museo della Pietra e degli Scalpellini di Castellavazzo, attraverso gli strumenti e gli artefatti raccolti nel tempo, racconta un mestiere artigianale che già in epoca romana caratterizzò questo territorio e che ebbe il suo massimo sviluppo tra il Settecento e l’Ottocento. Il Museo dal 2017 ha sede nello stabile dell’ex municipio, trasferimento che ha contribuito ad ampliare e a perfezionare l’offerta museale. Come si legge nel sito dell’Associazione, “il nuovo Museo, grazie agli interventi di ditte specializzate e forze volontarie, nonché alla cooperazione di un intero paese, è stato riallestito, mantenendo l’originario assetto, con importanti e innovative migliorie concernenti l’immagine grafica, la trasformazione della sezione geologica e la creazione di una sala video”. Il percorso espositivo è organizzato in sei sezioni, ognuna legata ad una tematica specifica: la “storia geologica” con la descrizione delle differenti tipologie litiche presenti e dei siti di cava; le “tecniche di estrazione, lavorazione e trasformazione della pietra”; “Castellavazzo: un paese di pietra, la pietra di un paese”; “presenze di pietra: la pietra nella quotidianità” sul ruolo che la pietra ha avuto nel corso dei secoli e sulla sua importanza nelle attività dell’uomo; “giocare con le pietre”; il “cementificio”, in cui si parla della pietra che previa cottura diventa legante sottoforma di calce e cemento.
L’incontro si svolgerà il 20 aprile alle 18.30 sulla piattaforma Zoom webinar grazie al sostegno di Luxardo e UniSve ed è aperto a tutti: è necessario prenotarsi obbligatoriamente sul sito https://faiprenotazioni.fondoambiente.it/ dove sarà possibile trovare l’evento inserendo nel campo di ricerca. Una volta completata la prenotazione, il giorno stesso dell’evento verrà mandata una e-mail con riportato il link per partecipare all’incontro.
Chi desidera sostenere il FAI, che in questo particolare momento di necessità ne ha veramente bisogno, potrà lasciare un contributo libero con le modalità che appariranno nel sito. Il FAI, grazie alla raccolta fondi e al sostegno degli iscritti, intende fare la sua parte per rimettere in moto l’Italia della cultura nonostante i danni economici subiti a causa dell’emergenza sanitaria e si appella alla sensibilità e alla generosità degli Italiani per poter continuare a prendersi cura del nostro Paese.
Per informazioni scrivere a belluno@delegazionefai.fondoambiente.it