Proseguono a ritmo serrato i lavori in via Pra de Luni (in Comune di Belluno), lungo la strada che sale a Case Bortot. Proprio in questi giorni è stata installata la rete a protezione del versante, franato nell’ultimo episodio meteo del 2020. Tra qualche settimana il cantiere sarà concluso.
Il problema si è verificato tra il 5 e 6 dicembre, con le piogge torrenziali: una colata di detriti ha invaso la strada comunale, unico accesso possibile alla località Case Bortot. Una situazione aggravata dalla presenza, direttamente a monte del versante in frana, di case abitate. La Provincia si è attivata immediatamente per far partire la programmazione d’intervento e i lavori, su segnalazione del Comune di Belluno.
«Già dai primi sopralluoghi abbiamo accertato l’effettivo aggravamento del livello di stabilità del versante, che risulta fortemente esposto – spiega il consigliere provinciale delegato alla difesa del suolo, Massimo Bortoluzzi -. Di conseguenza, appena le condizioni climatiche hanno consentito l’intervento, sono stati avviati i lavori».
Per prima cosa sono stati disposti il disgaggio e la pulizia del versante. Poi è stata rivestita la scarpata con una rete metallica. E nei prossimi giorni verranno installati gli ancoraggi in barre d’acciaio e funi metalliche. Per concludere la messa in sicurezza, sarà realizzato un cordolo alla base del versante, e verrà disposta anche la regimazione delle acque superficiali. Un’operazione complessiva da 196mila euro. «In questo modo potremo risolvere un’altra situazione di dissesto – conclude il consigliere Bortoluzzi -. Purtroppo, l’evento meteo di inizio dicembre è stato l’ennesimo e particolarmente pesante per il territorio. In molte zone della montagna, dove subito dopo le piogge è nevicato copiosamente, cominceremo a registrare problemi e criticità da qui alle prossime settimane. La Provincia è sempre attenta e attiva sul tema, nonostante le ormai arcinote carenze di personale, a cui cerchiamo di sopperire con una riorganizzazione interna varata nelle ultime settimane. Ovviamente non basta, ed è per questo che abbiamo avviato un dialogo con la Regione Veneto, con la richiesta di assumere personale utilizzando il fondo dei canoni idrici, senza gravare sul bilancio regionale».