“Perché attendere lunedì per far scattare il passaggio in zona gialla delle regioni? In questo modo si penalizza ancora di più l’economia, in particolare i bar, i ristoranti e tutti i locali pubblici che perdono la possibilità di aprire i battenti già di domenica. Tutti sappiamo che è nel week-end che queste attività realizzano gran parte del fatturato, e questo Governo, evidentemente scollato dalla realtà che lo circonda, ignora così i bisogni e il grido d’allarme dei lavoratori. Sono scandalizzato ed esterrefatto”.
Il senatore e coordinatore veneto di Fratelli d’Italia Luca De Carlo si scaglia contro la decisione di attendere la giornata di lunedì per il passaggio delle regioni dalla zona arancione a quella gialla.
“È una scelta incomprensibile: se i dati indicano un miglioramento tale da consentire un alleggerimento delle restrizioni, perché aspettare ancora? Gli operatori aspettano con ansia di poter riaprire i propri locali: parliamo di lavoratori sull’orlo del precipizio, qualcuno non ha neanche più i soldi per mangiare, e un giorno di lavoro in più o in meno fa la differenza”, denuncia De Carlo. “Il fine settimana vede tradizionalmente le famiglie più libere da impegni: una colazione al bar del centro o un pranzo al ristorante, nel rispetto di tutte le norme per le quali i nostri esercenti si sono attrezzati con attenzione investendo anche in maniera importante, sarebbero piccole iniezioni di fiducia, ma questo Governo evidentemente non è in grado di comprenderlo”.
Infine, De Carlo critica duramente tutte le tempistiche degli atti dell’esecutivo: “Per riaprire, bisogna attendere giorni e far perdere così possibili entrate ai locali, mentre quando si tratta di chiudere lo si fa dall’oggi al domani, dimenticando – o ignorando – che bar e ristoranti hanno magazzini riforniti e che una chiusura a sorpresa non solo non porta entrate fresche, ma costringe a buttare le scorte già acquistate, con pesanti nuove perdite. Banalità che conosciamo tutti, ma questo Governo ormai parla solo di posti e di poltrone e ignora i drammi quotidiani dei cittadini italiani”.