Allargare il progetto Prealpi bellunesi, anche realizzando un “brand” dedicato, per contrastare lo spopolamento e per lanciare un prodotto turistico ampio: questa la proposta dell’associazione Belluno Alpina, da sempre attiva per la salvaguardia e il rilancio del comprensorio Quantin-Nevegal-Ronce-Valmorel.
“Siamo convinti che la valorizzazione delle Prealpi passi attraverso un gran lavoro di sinergia, orientato a una valorizzazione univoca e forte con azioni altrettanto forti”, spiega il presidente Gimmy Dal Farra. “Il lavoro iniziato coinvolgendo i comuni di Belluno, Ponte nelle Alpi e Limana sta proseguendo, e per questo vogliamo ampliarlo anche alle realtà confinanti di Alpago e di Borgo Valbelluna”.
Un’area ampia in grado di offrire esperienze per ogni tipo di turista, che sotto il cappello del progetto Prealpi bellunesi potrà essere promosso dal Consorzio Dolomiti Prealpi che sta già lavorando con ottimi risultati: “Le creste alte delle Prealpi offrono scenari meravigliosi per le passeggiate e le escursioni, ma si possono anche visitare grotte e torrenti, esplorare la natura incontaminata dei boschi, percorrere sentieri in bicicletta o affrontare percorsi a cavallo. Dobbiamo concretizzare i vari progetti che renderanno quest’area una grande occasione di richiamo per migliaia di visitatori”.
Belluno Alpina attende la concretizzazione dei vari progetti avviati o sulla linea di partenza per dare il via alla collaborazione allargata: la strada silvopastorale tra Nevegal e Valmorel passando per Ronce; il laghetto alla Grava; la tabellazione dei sentieri avviata dal Comune di Belluno e discussa con la Regione che sarà uniformata anche dai vicini comuni di Limana e Ponte nella Alpi; il percorso natura per famiglie; le gare ciclistiche e di mountain bike; il grande obbiettivo del Giro d’Italia da definire con tutti i protagonisti in gioco.
“Sono tutte opportunità turistiche, ma che diventano anche di fondamentale importanza per contrastare lo spopolamento: vogliamo che il progetto Ronce 2020 contro l’abbandono della nostra terra, coordinato dal Comune di Belluno e dall’assessore Biagio Giannone, diventi un’iniziativa a respiro prealpino e diventi così una realtà importante e “pesante” che possa intercettare finanziamenti e contributi nazionali per le aree interne”, continua Dal Farra. “Servono importanti interventi strutturali, ma anche politici: i recenti casi di predazioni da parte del lupo mettono a rischio l’attività degli allevatori, ma anche quella dei semplici hobbisti, che sono grandi custodi della cura e manutenzione del territorio. Bisogna fare squadra tra comuni per muoversi uniti nei confronti di Provincia, Regione e Stato in fretta per prendere decisioni nella gestione dei selvatici: va fermata l’avanzata del bosco per evitare gravi danni dal punto di vista sociale, economico e della sicurezza idrogeologica. Per la sicurezza e pulizia del territorio diventa poi sempre più urgente la costituzione del consorzio forestale, unica realtà in grado di dedicarsi unicamente alla cura e allo sviluppo del grande patrimonio boschivo e forestale di queste zone”.
“Per questo – conclude Dal Farra – intendiamo allargare la collaborazione a tutti i comuni delle Prealpi, così da poter organizzare iniziative e proposte omogenee e avere maggior peso sul tavolo del confronto. Diventa quindi indispensabile un coinvolgimento della Provincia come ente di regia, dopo che il consigliere Massimo Bortoluzzi aveva già dato la sua disponibilità sul tema”.