“Nessuna analisi politica su ritardi e responsabilità. La relazione della Commissione banche ricalca il modello di quella sui Pfas: un buon lavoro di raccolta e certificazione dei fatti, che però non va oltre”.
A dirlo è Cristina Guarda, consigliera regionale della Lista AMP motivando il proprio no al documento che è stato votato oggi dall’assemblea di Palazzo Ferro Fini.
“Che senso ha un a relazione che risparmia i delinquenti veneti, scaricando ogni responsabilità sugli organi di vigilanza e omette le enormi mancanze del nuovo decreto per il ristoro dei truffati pensato da Lega e Cinque Stelle, che dal 100% previsto dal governo Gentiloni, passa drammaticamente al 30%, senza fare distinzioni tra risparmiatori e speculatori? Per questo dico no ad una relazione che non analizza i limiti degli interventi politici e quindi non aiuta le istituzioni a imparare dagli errori commessi né fornisce elementi utili a fare giustizia. A partire dai tempi di ristoro per famiglie e imprese – sottolinea Guarda – che non possono essere ulteriormente dilazionati: nella nostra regione ci sono ancora 27mila posizioni ‘in sofferenza’, ovvero case, aziende e posti di lavoro che sono a forte rischio”.