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Molti interventi del Soccorso alpino. Un 47nne di Asti perde la vita sulle Tre Cime

Belluno, 17 – 08 – 18   Questa mattina passate le 11 la centrale del Suem 118 ha ricevuto diverse chiamate di testimoni che avevano assistito alla caduta di una persona sulle Tre Cime di Lavaredo. Quando, dopo aver imbarcato due agenti di Sagf di Auronzo di Cadore, l’elicottero dell’Aiut Alpin Dolomites di Bolzano ha sorvolato la zona cercando di risalire al punto esatto, l’equipaggio ha individuato il corpo senza vita di un alpinista tra la Cima Grande e la Piccola, sul nevaio sotto la normale alla Grande da dove l’uomo era scivolato, circa 200 metri più sopra. Constatato il decesso, la salma ricomposta è stata recuperata con un verricello di 30 metri e trasportata al Rifugio Auronzo. È stato ritrovato lo zaino dell’alpinista precipitato questa mattina sulle Tre Cime di Lavaredo. Lo ha ritrovato, sorvolando l’area, l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore. Si è così potuti risalire alle sue generalità, si tratta di G.C., 47 anni, di Asti.

Attorno alle 13 il 118 è stato allertato per diverse emergenze contemporaneamente. A Trichiana, una squadra del Soccorso alpino di Belluno è intervenuta in aiuto di un escursionista che si era infortunato percorrendo assieme alla moglie il Brent de l’Art. G.B., 67 anni, di Padova, aveva infatti messo male un piede, procurandosi un sospetto trauma, mentre si trovava una trentina di metri dentro la gola rispetto al ponte escursionistico. Una volta raggiunto i soccorritori gli hanno stabilizzato la gamba e lo hanno imbarellato, per poi trasportarlo lungo la cengia assicurato a una teleferica, attrezzata al momento, fino alla strada sterrata e da lì a spalla in salita a Sant’Antonio Tortal. Affidato all’ambulanza, l’infortunato è stato accompagnato all’ospedale di Feltre.

A Cortina d’Ampezzo l’elicottero del Suem di Pieve di Cadore è volato sotto il Cristallo, sulla pista che dal Rifugio Sonforca scende a Rio Gere. Dopo essere scivolato, un escursionista che era con i familiari aveva riportato la probabile frattura di una caviglia. Assistito dagli agenti del Sagf di Cortina e dal personale medico, L.M., 55 anni, di Zevio (VR), è stato poi imbarcato con un verricello dal tecnico del Soccorso alpino di bordo, per essere portato all’ospedale di Belluno.

L’eliambulanza si è quindi diretta a Calalzo di Cadore, atterrando al Rifugio Galassi, per imbarcare una escursionista veneziana, A.Z., 42 anni, che si era storta una caviglia. La donna è stata accompagnata all’ospedale di Cortina.

Altri interventi della giornata. Su richiesta del gestore, una squadra del Soccorso alpino di Agordo si è recata, passate le 13, al Rifugio Vazzoler, dove un’escursionista padovana, V.C., 61 anni, si era sentita poco bene. I soccorritori la hanno caricata in jeep e accompagnata all’ospedale per le verifiche del caso.

Attorno alle 16 il Soccorso alpino della Val Comelico è invece andato incontro a una bimba di 10 anni di Cesena e ai suoi genitori a Forcella Digola, San Pietro di Cadore, poiché la piccola aveva avuto problemi respiratori. La bambina è quindi stata accompagnata all’ambulanza che la ha portata a Pieve di Cadore per le cure opportune.

L’eliambulanza del Suem di Pieve di Cadore è poi atterrata nei pressi del Rifugio Scoiattoli a Cortina e ha imbarcato una turista milanese, M.I.D.M., di 67 anni, che si era procurata un trauma alla caviglia. L’infortunata è stata accompagnata all’ospedale San Martino.

Poco prima delle 20 l’elicottero è infine decollato in direzione della Torre Jolanda, in Moiazza, per recuperare due alpinisti illesi, ma in difficoltà, a 2.000 metri di quota sulla Via Supersoro.

 

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