In sigla si chiama LIS, acronimo di ‘lavori a impatto sociale’. In pratica si tratta di una misura anti-povertà che offre una opportunità di lavoro e di formazione a persone svantaggiate e, al tempo stesso, garantisce un aiuto al funzionamento degli uffici giudiziari del veneto. E’ questo il duplice obiettivo del programma finanziato in questi giorni dalla Regione Veneto con un milione di euro: la Giunta regionale invita i sette comuni capoluogo di provincia del Veneto a presentare un progetto, in sinergia con un ente di formazione e una cooperativa sociale, per formare e inserire negli uffici di giustizia disoccupati di lunga durata, persone prive di reddito che non percepiscono nè ammortizzatori sociali, né assegno pensionistico.
Obiettivo dell’iniziativa è creare un centinaio di inserimenti lavorativi, con un progetto individuale di presa in carico che prevede assegno mensile, tutela assicurativa, formazione obbligatoria, accompagnamento sul lavoro e orientamento alla ricerca attiva di una occupazione, allo scadere del contratto temporaneo.
“Utilizzando il Fondo sociale europeo la Regione ha investito oltre 3 milioni di euro nella programmazione 2014-2020 per elaborare un piano di riorganizzazione e di miglioramento dell’efficienza degli uffici giudiziari del Veneto che consenta di offrire una opportunità di lavoro a chi ne è sinora escluso – spiega l’assessore al lavoro – Grazie all’intesa sottoscritta con gli uffici giudiziari del Veneto si realizza un intervento che si rivolge a persone a rischio di esclusione, e in via priorità agli over 54, evitando però di cadere nel facile assistenzialismo: i progetti dei Comuni saranno valutati e finanziati nella misura in cui riusciranno a organizzare percorsi individuali di formazione e di ricerca di nuova occupazione, che aiutino a superare quegli svantaggi che sono tra i fattori della povertà”.
I termini e le modalità per presentare i progetti di inserimento lavorativo ‘a impatto sociale’ saranno pubblicati entro maggio nel Bollettino ufficiale della Regione Veneto