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domenica, Settembre 15, 2024
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Elettrodotto Terna in Valbelluna. Interrogazione dell’onorevole D’Incà: “Dopo Auronzo-Cortina, Terna interri anche le linee in Valbelluna”

Il parlamentare bellunese del Movimento 5 Stelle, Federico D’Incà, ha depositato un’interrogazione al Presidente del Consiglio dei Ministri dopo che la Direzione generale archeologia belle arti e paesaggio ha espresso parere negativo sulla compatibilità ambientale del progetto di razionalizzazione della rete di trasmissione nazionale (RTN) degli elettrodotti nella media valle del Piave proposto da Terna: questo progetto, di fatto, prevede la realizzazione di nuovi elettrodotti in superficie alla luce di un intervento di riorganizzazione delle infrastrutture delle reti di alta e altissima tensione.

Il Dicastero ha motivato la propria contrarietà sulla base della considerazione che le nuove linee elettriche aeree, l’altezza dei tralicci e l’attraversamento del Piave in più punti andrebbero a incidere negativamente nell’intorno paesaggistico tutelato, “registrando – sottolinea D’Incà – un impatto visivo determinato dalla presenza di tralicci di dimensioni significative sulla veduta di un’area dolomitica di eccezionale importanza ambientale e paesaggistica, riconosciuta dall’Unesco Patrimonio mondiale dell’Umanità”.

“Tale atto segue il pronunciamento della commissione tecnica per la Valutazione di impatto ambientale (VIA) del Ministero dell’Ambiente del territorio e della tutela del mare del 18 maggio che, seppur ancorando la propria decisione a dodici prescrizioni in relazione alla progettazione esecutiva dell’opera e alla necessità di un piano di monitoraggio ambientale, aveva espresso parere favorevole al progetto” incalza il parlamentare.

Il deputato ricorda però come sia necessario per le comunità interessate un aggiornamento e ri-ammodernamento delle infrastrutture, purché non sia realizzato su linee aeree.

“Non dimentichiamo – avverte – che l’articolo del d.lgs 3 aprile 2006 dispone che, qualora le Amministrazioni abbiano manifestato il proprio dissenso, si proceda comunque attivando il potere sostitutivo del Consiglio dei Ministri”.

Anche l’articolo 5, della legge 23 agosto 1988 n. 400 prevede il deferimento al Consiglio dei Ministri ai fini di una complessiva valutazione e armonizzazione degli interessi pubblici coinvolti.

“Quello che è stato deciso per la linea Auronzo-Cortina – ribadisce l’esponente del M5S – con il futuro interramento deciso da Terna, deve essere ripetuto anche per il tracciato nella media valle del Piave”.

“Ho chiesto al Presidente del Consiglio se accoglierà le obiezioni del parere negativo sulla compatibilità ambientale affinché si proceda con l’interramento delle linee lungo altre possibili soluzioni fermi restando gli impegni assunti nei confronti dei Comuni che si sono espressi positivamente nei confronti dell’opera – Longarone, Soverzene e Ponte nelle Alpi – dove si prevede una riduzione dei tralicci esistenti rimuovendo le linee da edifici pubblici e privati, iniziativa giudicata positivamente anche dalla Soprintendenza Belle Arti Veneto” conclude D’Incà.

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