I poliziotti impiegati in servizio di sicurezza e soccorso sulle piste bellunesi non saranno più 15 ma 21, a fronte dei 28 previsti nella consueta programmazione di agosto ed effettivi negli scorsi anni.
“Scongiurato quindi il dimezzamento prospettato dal Ministero ad inizio mese, ma ancora non ci siamo, anzi non ci siamo proprio se andiamo a vedere la specifica distribuzione locale – afferma la Segreteria Provinciale del Sap bellunese. Non possiamo quindi non dire che tale dispositivo rischia di compromettere seriamente l’efficienza di tale servizio, a scapito della sicurezza. A livello nazionale si passa dai 140 operatori ipotizzati a 186, sempre pochi a fronte dei 230 delle scorse stagioni”.
“Questo – fa sapere il Sap – è il risultato della seconda riunione tenutasi lunedì scorso a Roma tra il Dipartimento della Pubblica Sicurezza e le organizzazioni sindacali di categoria. Il definitivo organico di agenti per ciascun comprensorio è stato poi comunicato questa mattina (23.11) dal Ministero e sa di beffa (!) per i comprensori di questi provincia – aggiunge il Sap. Nella bozza presentata in sede di riunione, con un organico complessivo di 173 unità erano previsti 23 poliziotti specializzati nelle stazioni sciistiche bellunesi e il successivo e definitivo innalzamento a 186 faceva ben sperare, sulla base di esigenze oggettive, che si potesse arrivare a 25. Non era sicuramente ancora adeguato ma ora a 21 è innegabile che sia del tutto inadeguato! Il Sap snocciola poi i numeri: per Falzarego/ Lagazuoi e Sappada erano previsti e necessari 3 agenti ciascuno che hanno rischiato di diventare 2, poi risaliti a 3 durante la riunione per tornare beffardamente e definitivamente a 2 oggi; a 2 era e a 2 è rimasta la ‘cenerentola’ Palafavera, peraltro già ridimensionata l’anno scorso rispetto alle precedenti 3 unità e a nulla sono valse le significative difficoltà operative riscontrate nella passata stagione, con un operatore infortunato che per diverso tempo non è stato sostituito. Ma chi se ne frega – esclama il Sap. Aumentino invece per Falcade: ne erano previsti 4 che hanno rischiato di diventare 3 poi risaliti a 5 nella bozza della riunione e confermati oggi. Bene, considerato l’elevato numero di soccorsi prestati e le collisioni tra persone in pista registrate, ma una riflessione – afferma il Sap – è d’obbligo: statistica alla mano, è normale ridurre ed aumentare con la stessa disinvoltura? Questo è il chiaro sintomo della confusione che hanno in testa certe menti pensanti ministeriali.
E’ il valzer dei numeri, lo stesso di Alfano quando parla di contratto, riordino e nuove assunzioni (‘poker d’assi per il comparto sicurezza’). Rivisitazione quindi un po’ a rialzo, un po’ a ribasso – prosegue il Sap – e confusione anche su Arabba. Qui ne erano previsti 7 (l’anno scorso ridotti a 6) che hanno rischiato di diventare 3 poi risaliti a 4 nella bozza della riunione e risaliti definitivamente a 5 oggi. La nota più dolente riguarda invece Cortina d’Ampezzo/San Vito di Cadore, con tanti ringraziamenti da Roma per la cittadinanza onoraria ricevuta dalla Polizia di Stato l’anno scorso ‘per i settant’anni di
presenza del Commissariato di P.S. e per la straordinaria attività di sicurezza e soccorso pubblico in montagna svolta dagli uomini e dalle donne della Polizia dal 1945’. Previsti 9 poliziotti specializzati (7+2) che hanno rischiato, rasentando la follia, di diventare 3 (2+1) poi risaliti a 6 (4+2) nella bozza della riunione e scesi beffardamente e definitivamente a 5 (3+2) oggi. Tre sole unità a garantire sicurezza e soccorso in Tofana e Ra Valles? Dalla pura follia ai limiti dell’assurdo se si pensa che nella scorsa stagione invernale nei comprensori di Arabba e Cortina/San Vito sono stati rilevati più di 8 milioni (8415862) di passaggi e i poliziotti impiegati (6 su Arabba – 9 su Cortina/San Vito) hanno prestato soccorso in più di mille (1023) situazioni. A nulla sembrano essere valse le disamine tecniche del competente Centro Addestramento Alpino di Moena che ha dovuto far quadrare i conti rispettando il diktat ministeriale delle 186 unità complessive a livello nazionale. Quel che è certo e che il Sap continua e continuerà a ribadire – conclude la nota della Segreteria Provinciale bellunese – è che la sicurezza ha bisogno di uomini e mezzi, non di tagli !
Da tempo spieghiamo, purtroppo inascoltati, che i risparmi non si devono cercare togliendo unità operative dal territorio, qualunque esso sia, ma si possono ottenere agendo piuttosto sulla logistica. E’ necessario investire seriamente sulla sicurezza. Ma il Governo dei rottamatori è intenzionato a farlo ? E’ intenzionato a stanziare in maniera seria risorse per uomini e mezzi ? Da quel che emerge dai dati attuali della prossima Legge di Stabilità sembra proprio di no. E a pagare dazio saranno ancora una volta i cittadini e i poliziotti.