“Dolomiti 1915-1917 : Con la corda, con la mani, con il cuore: storie di alpinisti in divisa” è il libro di Antonella Fornari protagonista del prossimo appuntamento del Mese del libro in Alpago in programma al Centro sociale di Tambre giovedì 18 agosto alle 20.45. Il volume (pg. 152 con 105 fotografie a colori – anche di grande formato – e 31 immagini in bianco e nero provenienti da vari archivi e fondi fotografici privati) è nato dalla volontà dell’autrice di fondere l’esperienza personale con le vicende alpinistiche e di guerra di molti figli di quel tempo che si trovarono a un tratto costretti ad affrontare i monti non per diletto, ma per “ragioni di guerra”. Ma il loro amore per le montagne seppe spesso trasfigurare le vicende di quell’assurdo conflitto in imprese alpinistiche che, ancora oggi, hanno veramente dell’incredibile. Un lavoro in cui – a fianco di nomi noti, se non notissimi della storia alpinistica delle Dolomiti – ne compaiono di meno famosi, ma forse per questo più cari al Cadore e all’Ampezzo. Tante storie da rivisitare con immagini di oggi e di ieri e con i racconti di straordinarie avventure, spaccato di vita che si svolge come su un filo sottile teso fra amore e guerra, fra passione e amicizia, fra leggenda e storia e, spiega l’autrice, “come un atto d’amore per le nostre montagne”. Da quei giorni di guerra combattuta a fil di cielo, prendono vita le belle figure di Luigi e Giuseppe De Carlo di Calalzo di Cadore; di Paolo, Augusto, Arturo, Cristiano e Umberto Fanton pure di Calalzo, paese che, agli inizi del Millenovecento sarà il “salotto buono” dei nomi illustri che frequenteranno le Dolomiti. Accanto a loro Fausto De Zolt, l’ingegnere cadorino il cui nome è tutt’oggi legato alla parete che sale alla siderea Cresta Zsigmondy. E ancora: Antonio Berti, Joseph Innerkofler, Gino Carugati, Ugo Ottolenghi conte di Vallepiana, Giovanni Mezzacasa, Arturo Andreoletti, Bortolo Barbaria e molti altri. Antonella Fornari è nata a Curtatone (Mn) ma vive da lungo tempo in Cadore. Biologo ha per lunghi anni esercitato la professione dedicandosi nel tempo libero alla sua passione per la montagna, diventando alpinista di buon livello con un nutrito curriculum di vie classiche sulle “sue” Dolomiti. Tutti i suoi lavori sono in bilico fra Storia e Montagna e ripercorrono le vie in roccia e gli itinerari aperti per necessità di guerra negli anni del Primo conflitto Mondiale. Nel 2005, con la collaborazione del Museo Storico delle Truppe Alpine e del Club Alpino Italiano ha realizzato la mostra fotografica “La Guerra dei Semplici”. Collabora con le scuole, con strutture pubbliche e private, con circoli culturali dove propone i suoi audiovisivi di cui è unica produttrice. A Tambre sarà la stessa autrice a condurre la proiezione di immagini e il commento al suo libro. Il giorno dopo, venerdì 19 agosto, alle 20.30 nella sede degli Alpini a Farra, Flavio Faoro concluderà l’edizione estiva del Mese del libro presentando i suoi due libri “Tecniche di cattura” e “Anelli di corda”.