Esiste un progetto di sistemazione delle reti elettriche nella media valle del Piave operato da Terna con la condivisione degli enti locali, che porta alla firma del famoso protocollo d’intesa 2009 scritto dal proponente (Terna) e accettato dai vari Comuni con l’avallo della Provincia.
Dopo un’attenta analisi operata con l’ausilio di tecnici del settore, si arriva a capire che l’opera è ambientalmente insostenibile, criticabile dal punto di vista sanitario e distruttiva per quello economico.
Tutto viene documentato con una cinquantina di relazionie e delibere spedite ai ministeri e ai vari organi competenti. I Comuni di Belluno, di Limana, la Regione Veneto, un’interrogazione in commissione ambiente del Senato e tutti i comitati territoriali uniti, chiedono una revisione totale del progetto a fronte delle nuove esigenze e nuove tecnologie che si sono sviluppate negli ultimi anni.
Malgrado queste pesanti prese di posizione di tutta la politica locale, oggi scopriamo che un solo assessore comunale si erge a imperatore, decidendo le sorti di un’intera Provincia, dimostrando un’intesa ormai singola nei confronti di una società che in passato non lesinava di criticare in modo aggressivo.
Questo progetto ormai ha girato tutta Italia, spedito dai vari cittadini che se ne sono interessati, tecnici ambientali, studi legali specializzati hanno sempre dato pareri negativi.
Ora le cose sono due, o tutti i professionisti interpellati sono incompetenti, oppure l’amministrazione Pontalpina ha preso un grosso granchio, visto che anche la rappresentante del ministero, durante il sopralluogo esprimeva un futuro breve a 400 kv smentendo Terna.
Comitati Val Belluna