Li chiamano “richiami vivi”, come se fossero oggetti, perché è così che vengono trattati. Nella realtà sono piccoli uccelli migratori che vengono catturati e torturati per attirare col loro canto altri uccelli, che finiscono più facilmente nel mirino dei cacciatori.
Da domani i senatori dovranno esprimersi su questa pratica con la conversione in legge del decreto legge del 24 giugno scorso, adottato dal Governo Renzi durante il Consiglio dei Ministri del 13 giugno, che prevede delle importanti modifiche alla legge sulla caccia , la L.157/92, tese a proteggere maggiormente la fauna selvatica.
RCHIAMI VIVI: in merito alla detenzione e uso per scopi venatori non ci sarà più distinzione tra i richiami vivi di cattura e quelli di allevamento, pertanto i limiti numerici si calcolano con il cumulo degli esemplari allevati e di cattura. Una bella batosta per chi commercia i richiami vivi di allevamento troppo spesso provenienti da catture illecite. La cattura dei chiami vivi potrà avvenire inoltre solo con atto amministrativo, ovvero un atto non blindato, come la legge, che potrà essere impugnato dalle associazioni ambientaliste.
CARABINE A COLPI LIMITATI: le carabine usate per la caccia a Cervi, Caprioli, Camosci, ecc. non potranno piu’ avere un numero illimitato di colpi ma dovranno avere caricatori contenenti al massimo due proiettili.
DIVIETO IMPORTAZIONE FAUNA SELVATICA: non sarà più possibile commerciare, importare, detenere uccelli vivi e morti appartenenti a specie protette. Questa norma stronca il commercio di specie protette importate spesso dalla Cina e da alcuni paesi africani come la passera mattugia. Inoltre i cacciatori non potranno più importare fauna selvatica protetta cacciata in paesi extra europei di manica larga.
“Accolgo con soddisfazione queste modifiche della legge sulla caccia – dichiara l’europarlamentare Andrea Zanoni – frutto anche del mio lavoro al Parlamento Europeo teso a far rispettare anche in Italia la Direttiva Uccelli. Non appena il decreto sarà convertito in legge tutte le Regioni italiane dovranno adattare le proprie leggi regionali prima dell’apertura della stagione venatoria. Sono fiducioso che dopo questo decreto arrivi anche lo stop definitivo ai richiami vivi”