Serata dedicata al grande cinema, quella di martedì 9 ottobre, con la proiezione del film di Werner Herzog “Fitzcarraldo”.
“Non è certo un caso – commenta Flavio Faoro – se uno di più importanti libri di alpinismo del secolo scorso, scritto dallo scalatore francese Lionel Terray, e il libro con il diario della quasi incredibile lavorazione di questo film, hanno in pratica lo stesso titolo, La conquista dell’inutile. Questa definizione degli alpinisti come Les conquérants de l’inutile avrà nei decenni successivi molta fortuna e sarà spesso usata su testi e riviste”.
Oltre le Vette propone dunque questo film, ormai storico, dove non si parla certo di alpinismo, anche se la montagna vi ha un ruolo importante. Ma più che alla montagna, la proiezione di questo, che è forse il capolavoro di uno dei più importanti registi del nuovo cinema tedesco, vuole rendere omaggio all’avventura e al sogno. L’avventura della storia narrata, innanzitutto, in cui agli inizi del Novecento un nobile irlandese, arricchitosi con le coltivazioni di caucciù, sogna di costruire a Manaus, al centro dell’Amazzonia, il più grande teatro lirico del mondo e di farvi esibire il grande Caruso. Per farlo si lancia in un’impresa pazzesca, ma se andrà a buon fine avrà il denaro per costruire il suo teatro.
Ma la vera avventura, quella che quasi supera la vicenda narrata, è quella della realizzazione di questo film nel cuore della foresta pluviale, con migliaia di comparse reclutate tra gli indigeni e un attore “difficile” per quanto straordinario come Kinski (oltre a una bellissima Claudia Cardinale). Il copione prevedeva che una nave venisse trascinata attraverso una ripida collina fino a raggiungere un fiume che ne avrebbe consentito la navigazione fino a Manaus. Le scene che vedremo sono reali, senza ricostruzioni in studio: vera è la nave, vera (e alta e ripida) la collina, veri gli incidenti, le cadute degli attori, il naufragio finale della nave scagliata dalle rapide contro le rocce.
Vero e proprio film mitico, scomparso dalle programmazioni televisive, mantiene anche oggi il doppio fascino di una storia impossibile (portare l’opera lirica del grande Caruso nel cuore dell’Amazzonia più selvaggia) e della lavorazione forse più difficile, lunga costosa della storia del cinema. Fu infatti realizzato in quasi 4 anni di lavorazione, costò quasi 8 miliardi di lire più tutti gli averi del regista, oltre due morti e parecchi feriti in infiniti incidenti di ripresa in un ambiente terribile come la giungla pluviale. Oltre le Vette propone quest’opera proprio per la sua straordinarietà: non è solo il film capolavoro di uno dei più importanti registi del cinema tedesco, quel Werner Herzog che continua produrre, a stupire, a vincere premi nei festival internazionali più importanti (tra l’altro Fitzcarraldo vinse la palma d’oro a Cannes nel 1082 per la miglior regia). E’ anche la testimonianza di un’impresa straordinaria, non a caso incentrata sul superamento di una montagna. E il fatto che a farlo sia una nave e migliaia di indios amazzonici e non una spedizione alpinistica, è, in fondo, solo un dettaglio.
Per la sua importanza, a presentare il film verrà appositamente a Belluno il prof. Marco Rossitti, docente di tecniche e linguaggi del cinema all’Università di Udine.