
Quella dell’abolizione delle province rientrerebbe nell’ottica della semplificazione e della razionalizzazione dell’architettura istituzionale dello Stato, se non fosse solamente una manovra di chi è alla ricerca di un posto al sole attraverso proposte uniche ed “innovative” al punto di essere antistoriche e antidemocratiche.
Senza le province si andrebbe incontro ad una spinta di neo centralismo anti-autonomista.
Ovviamente se affrontata con razionalità e con i dovuti distinguo la questione potrebbe rientrare nell’agenda di un rinnovamento legislativo ed organizzativo dello Stato, ma con un taglio “sic et simpliciter” come quello proposto,ci si troverebbe nella situazione di veder allontanare dalla periferia verso il centro (da Belluno verso Venezia) la possibilità oggi detenuta dal cittadino di controllo dell’attività dei propri amministratori.
Attenzione non è assolutamente vero che, eliminando i vari “palazzo Piloni”, ne guadagnerebbero i sindaci e quindi i comuni. Senza un coordinamento sovraordinato, nessun Comune, forse neppure quello capoluogo, avrebbe la possibilità di determinare scelte strategiche per il territorio (non penso solo ai trasporti, ma anche a tante altre attività oggi gestite dalla Provincia, nel cui consiglio siedono gli amministratori espressione dell’elettorato locale e non regionale.)
Se per un verso la Provincia oggi ha una parzialissima possibilità di autogestione, lo spezzatino che uscirebbe invece dall’abolizione dell’ente amministrativo bellunese, avrebbe effetti devastanti per l’autonomismo ;(ricordiamoci il “divide et impera”).
Per una volta quindi il PAB si trova d’accordo con il sistema dei partiti che ha bocciato il provvedimento sostenuto invece da IDV, FLI, API e UDC (cosa ne pensano i loro rappresentanti locali che qui parlano di Autonomia di Belluno?) e ne apprezza il senso di responsabilità ed il coraggio per non aver condiviso il facile populismo del provvedimento abrogativo. Ringrazia in particolare il PD che, pur essendo all’opposizione, con coerenza politica, non ha voluto partecipare al “tiro al bersaglio”.
Paolo Bampo – PAB (Provincia Autonoma Belluno)