
Belluno incassa un risultato importante per colmare il gap infrastrutturale che colloca la nostra provincia tra gli ultimi posti in Italia per dotazione di treni, strade e reti. Oggi la Commissione bicamerale ha approvato il decreto sul deficit delle infrastrutture che contiene l’emendamento presentato dal Terzo polo, passato ieri a maggioranza. Il provvedimento introduce un principio importante: nella ripartizione dei fondi dovranno essere considerate le aree svantaggiate di montagna e quelle confinanti con le regioni a statuto speciale. Il senatore di Verso Nord saluta con soddisfazione l’esito della votazione. «Un successo raggiunto grazie ad una forte azione di sensibilizzazione – dichiara Maurizio Fistarol – che premia la costanza e tenacia del mio lavoro e che dimostra come provvedimenti di carattere più generale possano essere decisivi per la nostra provincia, quasi quanto la questione dell’autonomia. Sono argomenti molto concreti da cui dipende la competitività del nostro territorio». Sono otto le regioni in grave ritardo sulle infrastrutture: Basilicata, Molise, Calabria, Abruzzo, Umbria, Marche, Puglia e Piemonte. È la fotografia scattata dall’Istituto Tagliacarte per il Cnel. I numeri proposti esaminano le infrastrutture sia secondo un criterio tradizionale (strade, autostrade, ferrovie, acquedotti), sia secondo uno “allargato” (scuole, teatri, biblioteche, dotazioni telematiche). Un monitoraggio di vitale importanza per il sesto decreto attuativo del federalismo, esaminato oggi della Bicamerale. «In questa classifica il Veneto è ai primissimi posti – spiega Fistarol – ma se si guarda alla graduatoria delle province, Belluno risulta al sestultimo posto, Sondrio è penultima, Cuneo è solo 4 posizioni più avanti di Belluno. Ci sono parecchie zone che stanno dentro regioni che sono dotate dal punto di vista infrastrutturale, ma che sono svantaggiate come province e che vanno aiutate con fondi per consentire loro di competere con le zone contermini». «Quello di oggi è un ulteriore esempio di come, nel lavoro di attuazione del federalismo fiscale, bisogna tenere la guardia molto alta perchè c’è il rischio concreto (come è accaduto per il calcolo dei costi e dei fabbisogni standard per il quale le Regioni a statuto speciale hanno avuto ancora una volta un trattamento di favore) che il nostro territorio possa essere ulteriormente penalizzato. Con questo emendamento – conclude Fistarol – abbiamo messo una toppa in tempo utile. Occorrerà, però, essere vigili nel momento della ripartizione e dell’applicazione dei fondi che comunque saranno destinati prioritariamente al Mezzogiorno».
Indice sintetico della dotazione infrastrutturale (Italia = 100)
Varese 249,7 Piacenza 86,5
Roma 224,5 Reggio di Calabria 86,4
Firenze 180,7 Salerno 85,1
Genova 169,5 Chieti 84,5
Venezia 161,8 Pistoia 84,5
Bologna 156,5 Reggio nell’Emilia 83,8
Milano 155,6 Vercelli 82,8
Napoli 146,2 Ferrara 82,8
Rimini 144,3 Prato 82,3
Pisa 141,4 Taranto 81,9
Ancona 132,9 Perugia 80,6
Padova 130,2 Frosinone 80,6
Savona 126,8 Teramo 79,3
Brindisi 122,5 Vibo Valentia 78,7
La Spezia 117,4 Asti 78,1
Novara 114,7 Ascoli Piceno 77,3
Verona 114,7 Viterbo 77,1
Ravenna 114,2 Lecce 77,1
Torino 113,9 Pesaro e Urbino 74,9
Bergamo 111,8 Arezzo 74,4
Livorno 109,9 Rovigo 73,7
Modena 108,3 Mantova 72,8
Bari 106,0 Avellino 69,8
Lucca 105,1 Biella 68,9
Alessandria 104,2 L’Aquila 68,8
Parma 103,0 Macerata 67,7
Pavia 101,8 Benevento 66,9
Pescara 101,7 Cosenza 66,5
Catanzaro 101,1 Foggia 64,2
Forlì-Cesena 99,5 Siena 63,7
Treviso 99,1 Cuneo 62,1
Caserta 96,8 Verbano-Cusio-Ossola 60,1
Lodi 93,9 Campobasso 57,7
Brescia 92,6 Crotone 57,0
Cremona 92,0 Rieti 54,9
Vicenza 91,8 Belluno 48,8
Massa-Carrara 89,8 Isernia 47,6
Latina 89,3 Grosseto 47,0
Imperia 88,8 Potenza 44,3
Como 88,4 Sondrio 43,8
Lecco 88,1 Matera 42,7
Terni 87,4
Fonte: Elaborazione del Sole 24 Ore su dati dell’Istituto Tagliacarne