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domenica, Novembre 3, 2024
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Si annacqua l’indignazione sui debiti di Gsp. L’Udc chiude gli occhi sui 50 milioni di debiti pur di mantenere in sella i bellunesi

Maurizio Isma

Sull’acqua, che è la nostra più importante risorsa, come bellunesi, dobbiamo fare uno sforzo per tenere un atteggiamento costruttivo tutti insieme, senza caricare di responsabilità una o l’altra parte, se vogliamo mantenere il controllo del servizio idrico sul nostro territorio». Il coordinamento provinciale Udc, con il suo responsabile Maurizio Isma, auspica che la spinosa questione Bim Gsp e Ato possa definitivamente essere risolta al più presto ma ad una condizione: «Auspichiamo che la Lega nell’implementare l’Ato unico regionale entro il 31 marzo prossimo, non contraddica il principio federalista attuale e mantenga, oltre alla gestione, anche controllo e vigilanza del servizio idrico sul territorio. Se c’è un’esperienza alla quale guardare è Veneto Strade, un modo per gestire la viabilità con un coordinamento regionale, ma con un direttore e risorse dedicate alla nostra provincia». «Sarebbe deleterio – dice Isma – perdere il filo diretto tra il territorio e il bene acqua, che fino ad oggi abbiamo gestito con fatica». Detto questo, però, ci sono dei punti sui quali è bene fare chiarezza fino in fondo: «Buchi, passività, crediti esigibili, mutui non pagati come concordato con Comuni, aumento della tariffa: i cittadini hanno bisogno di conoscere e capire fino in fondo questi argomenti in termini semplici e in maniera più tempestiva di quanto Gsp abbia fatto fino ad ora» conclude Isma.

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