“Nonostante il tempestivo allarme lanciato dalla Liga Veneta Repubblica e la pronta mobilitazione del Consigliere Regionale del Veneto Mariangelo Foggiato, eletto nella lista Unione Nord Est – scrive in una nota il dottor Andrea Dall’O’ responsabile del Dipartimento per le Politiche sociosanitarie e per l’Università di Liga Veneta Repubblica – , la questione dei posti disponibili per studenti interessati alle iscrizioni nelle facoltà universitarie dell’area medica in Veneto sembra ben lungi dall’essere risolta. Infatti – prosegue Dall’O’ – dopo le preoccupazioni relative alle iscrizioni alle facoltà di Medicina ed Odontoiatria duramente penalizzate rispetto ad altre regioni, sopratutto del Mezzogiorno, dall’esiguo numero dei posti messi a disposizione, cresce l’insoddisfazione leggendo le tabelle ministeriali relative all’accesso alle professioni sanitarie infermieristiche, ostetriche, tecniche e della riabilitazione. L’analisi delle tabelle allegate ai provvedimenti ministeriali mostra infatti una nuova evidente penalizzazione degli atenei veneti, ed in special modo di quello veronese, rispetto a quelli di altre regioni anche meno popolose; dato questo che è apparentemente in aperto contrasto con la situazione di scarsità di personale specializzato che invece si rileva quotidianamente nei presidi sanitari veneti. Per dare alcuni esempi basti accennare al fatto che per l’anno accademico 2010-2011 sono stati previsti 1631 posti per infermieristica in Veneto contro i 3374 posti del Lazio, soli 90 posti per ostetricia contro i 138 del Lazio e solo 30 posti per infermeria pediatrica contro gli 80 posti previsti per la Campania. Passando ad analizzare le professioni più specialistiche si rileva che nella Regione del Veneto sono totalmente assenti i posti per i tecnici podologi, gli audiometristi, i tecnici ortopedici ed i posti per le lauree specialistiche in Scienze delle Professioni Sanitarie Tecniche Assistenziali e della Prevenzione. In tale disastroso panorama spicca, in negativo, la situazione dell’Università di Verona dove non sono stati nemmeno assegnati posti per importanti e ricercati profili sanitari quali gli infermieri pediatrici, i tecnici ortottici, psicomotricisti, audioprotesisti, dietisti e dell’assistenza sanitaria.Tutto ciò, oltre a danneggiare in prospettiva il funzionamento della complessa macchina sanitaria,impoverisce grandemente le opportunità di studio e lavoro dei giovani veneti, privandoli di importanti possibilità di trovare un sicuro sbocco occupazionale nel campo sanitario. Un’ultima amara considerazione sorge spontanea – conclude Dall’O’ – nel rilevare che, specialmente per Verona, tutto ciò avviene quando la città è rappresentata al governo da un Sottosegretario al Ministero della Salute, peraltro dello stesso partito che occupa, ormai da anni e sempre con esponenti scaligeri, nell’esecutivo regionale l’assessorato alla Sanità e che ha fatto largo uso nelle ultime elezioni regionali del motto “prima il Veneto”, se la memoria non c’inganna!”