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Influenza A: nel Veneto l’incidenza cala al 2,5 per mille e la Regione raccomanda ancora il vaccino. Ma sono i medici per primi a dubitare. Oltre 815mila dosi di vaccino invendute nel Veneto

Sandro Sandri assessore regionale
Sandro Sandri assessore regionale

I dati elaborati oggi (venerdì 17 dicembre 2009) dalla Direzione Prevenzione della Regione sulla base delle segnalazioni pervenute dalla rete dei medici sentinella sul territorio indicano che, nell’ultima settimana, il tasso d’incidenza dell’influenza H1N1 in Veneto è stato del 2,5 per mille, pari a 12.000 nuovi casi registrati, in ulteriore discesa rispetto al 4,14 per mille della settimana precedente. Il totale dei veneti messi a letto da questa patologia è così arrivato a superare le 200.000 unità. Lo rende noto l’Assessore regionale alla Sanità Sandro Sandri. Anche in questo caso, le fasce d’età più colpite sono state quella tra 0 e 4 anni (9,3 per mille) e tra 5 e 14 anni (5,4 per mille). Le persone che in questa settimana hanno avuto necessità di ricovero sono state 8, 5 delle quali in terapia intensiva. “Questa fase di picco è evidentemente in via di esaurimento – dice Sandri – ma, come ha opportunamente detto ieri anche il Ministro della Salute Ferruccio Fazio, non è detto che il virus non possa tornare a rinfocolarsi, e quindi l’invito a vaccinarsi rimane pressante. Un’ampia copertura della popolazione – aggiunge Sandri – sarebbe infatti molto importante per contrastare un’eventuale ritorno di un picco nei prossimi mesi, e sinceramente non comprendo tanta diffidenza della gente sul vaccino, che era ed è testato, sicuro ed efficace”. Ad oggi la dotazione di vaccini in Veneto è arrivata a  815.524 dosi, mentre sono circa 70-80 mila le persone che si sono fatte vaccinare. “La disponibilità di vaccino – annuncia Sandri – rende così possibile offrirlo a tutti i cittadini veneti che lo desiderino”.

Filippo Ongaro
Filippo Ongaro

Non è dello stesso parere il dottor Filippo Ongaro Direttore Sanitario ISMERIAN-Istituto di Medicina Rigenerativa e Anti-Aging www.ismerian.org   “Oggi l’Organizzazione Mondiale della Sanità e a seguire tutta una serie di istituzioni che sono di fatto totalmente succubi alle pressioni delle grandi industrie farmaceutiche, hanno scatenato una vera e propria isteria collettiva su quella che è a tutti gli effetti una influenza minore. Esattamente lo stesso fenomeno era accaduto con aviaria, SARS, meningite. Invece di tutelarci dalle malattie e dagli obiettivi commerciali delle industrie, questi enti ci terrorizzano e spingono a compiere scelte sulla base della paura. L’OMS ha attribuito sorprendentemente il valore più alto di pericolosità a questa “pandemia”, chiedendo agli stati membri di dotarsi di strumenti normativi adeguati ad imporre (se necessario) vaccinazioni obbligatorie e ogni altra forma di limitazione della libertà personale al fine di affrontare l’infezione. Nel frattempo, in concomitanza con l’inizio del “piano mondiale” di vaccinazione, si cominciano a registrare i primi effetti negativi del vaccino. In Svezia ci sono già 5 casi di morte imputabili alla somministrazione del vaccino, e ben 350 casi di complicanze ed effetti indesiderati. Questo solo per parlare degli effetti “a breve scadenza”. Quelli a lunga scadenza, come sempre con i vaccini, saranno di difficile identificazione. La strategia è chiara: lavorare sulla paura, sul terrore antico della pandemia, della malattia infettiva che devasta e distrugge e contro cui solo il vaccino può proteggerci. Questa paura si traduce in vendite”.

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