Non sono piaciuti i titoli riportati oggi dalla stampa locale al presidente di Confindustria Belluno Dolomiti Valentino Vascellari, che parla senza mezzi termini di un uso strumentale da parte di stampa e sindacati. “L’ulilizzo della cassa integrazione nella nostra provincia è marginale – ha detto – Non è vero che al Bellunese spetta il record regionale delle ore di cassa integrazione in deroga. E’ vero il contrario: a Belluno il minor numero di domande presentate nel periodo maggio-ottobre 2009 con 240 su 9.031 e il minor numero di ore richieste con 774.014 su 27.212.388; e il minor numero di lavoratori potenzialmente coinvolti, 1.268 su 50.927”! La conferenza si è tenuta questa mattina nella sede di Confindustria Belluno Dolomiti, sulla base dei dati forniti dell’Osservatorio sul lavoro, che dispone delle informazioni in tempo reale fornite dalla società Feinar (controllata da Confindustria Belluno Dolomiti) che gestisce 30 mila cedolini paga su un totale di 45mila in Provincia. “C’è molta fiducia negli imprenditori bellunesi – ha detto il presidente Vascellari – che non vogliono disperdere le conoscenze professionali acquisite. Il ricorso alla cassa integrazione straordinaria, inioltre, rappresenta l’1% del Veneto. C’è insomma una situazione meno grave di quella presente attualmente nelle altre province. Senza per questo sottuvalutare gli altri sintomi della crisi, che riguarda ad esempio la sospensione del turn-over, la mancata conversione dei contratti a termine, l’affievolimento dei contratti interinali e a progetto”. Altra stoccata sempre alla stampa locale che ha accusato Confindustria di difendere gli evasori. “Nulla di più falso – ha affermato Vascellari – noi siamo a fianco all’Agenzia delle entrate nella lotta all’evasione che rappresentauna forma subdola di concorrenza sleale. Le aziende hanno problemi di cassa e di liquidità, gli imprenditori devono pagare il fisco e i dipendenti, dovendo scegliere danno la precedenza ai loro dipendenti. Noi chiediamo maggiori attenzioni da parte dello Stato. Se anche le banche congelano i mutui posticipando le rate, qualcosa potrebbe fare anche lo Stato”.