Oltre 1300 persone ieri sera al Centro Papa Luciani di Col Cumano (Santa Giustina), ad applaudire Al Bano, l’interprete del melodico italiano sulla scena da oltre 40 anni. Un successo per l’iniziativa di Michelangelo De Donà, aiutato da una magnifica serata che ha consentito lo svolgimento dell’incontro nell’anfiteatro all’aperto, come in un villaggio turistico. Al Bano si è esibito in una decina di brani, intervallando le note alla presentazione del suo libro “Con la musica nel cuore” . Con lui sul palco c’era monsignor Charles Vella, assistente spirituale all’Istituto San Raffaele di Milano, che ha condotto l’intervista all’artista. Alle tastiere e basi musicali il maestro Alterisio Paoletti e due brave coriste, Alessandra Puglisi e Luana Eridia. Ma perché questo libro? «Non sempre, attraverso quello che hanno scritto su di me – ha detto Al Bano – mi riconoscevo. E allora l’ho scritto io, insieme a Roberto Allegri».
Monsignor Vella mette in luce la straordinaria forza di questo artista “un uomo che ha visto il bello, il brutto, la felicità e il dolore”, alludendo al successo artistico, il matrimonio da fiaba con Romina Power e la scomparsa della figlia Ylenia nel ’94. Episodio quest’ultimo sul quale si soffermò anche Papa Wojtyla in occasione della visita in Vaticano di Al Bano e i suoi familiari. “Anche noi qui abbiamo avuto una ragazza che è sparita” disse il Papa riferendosi ad Emanuela Orlandi scomparsa nel 1983. Ma Al Bano fa cadere il discorso. Nomina un paio di volte Romina, ma non pronuncia mai il nome di Loredana Lecciso, la sua seconda compagna. «Vedo tanti che diventano dei palloni gonfiati! – dice il cantante riferendosi al mondo dello spettacolo – A 66 anni credo ci sia sempre qualcosa da imparare, qualcosa da migliorare, qualcosa da rettificare». Gran finale con “Sharazan”, “E la mia vita” e “Felicità”. E oltre mezz’ora alla fine per foto ricordo e autografi. Pur avendo un concerto oggi (sabato 5) a Palermo.