Belluno può trasformarsi nella capitale delle Dolomiti. Un territorio capace di coniugare industria, turismo, cultura e coesione sociale. “A Torino ce l’abbiamo fatta”, racconta Sergio Chiamparino al ristorante San Fermo, a Villaga di Feltre. “Con fatiche e resistenze ma anche con tanto entusiasmo e chiamando a raccolta le migliori intelligenze disponibili”. Davanti a quasi 200 cittadini arrivati ad ascoltarlo, Chiamparino ha fatto sua l’affermazione di Sergio Reolon, “Torino è riuscita a rimanere capitale dell’auto, ma oggi è anche città di cultura e di turismo ed è diventata attrattiva in diversi campi, non solo quello strettamente industriale”. Il sindaco di Torino nota le “molte analogie tra Torino e Belluno. Voi avete fatto un piano strategico e anche noi ne abbiamo redatto uno, nel 1999. Voi state puntando sulla valorizzazione del territorio e noi sulla riqualificazione dell’area metropolitana”. E’ una sfida che è possibile vincere, dice Chiamparino, ma a cui sicuramente non ci si può sottrarre. “Perché chiunque voglia fare industria moderna oggi deve saper coniugare aspetti diversi e offrire a chi investe professionalità e servizi. Noi con le Olimpiadi siamo riusciti a dimostrare delle capacità che hanno contribuito a trasformare non solo l’immagine esterna di Torino, quanto soprattutto la fiducia in noi stessi. Sono convinto che se avessimo “bucato” l’appuntamento con le Olimpiadi oggi difficilmente la Fiat avrebbe la possibilità di porsi come soggetto credibile e forte per guidare la ristrutturazione del settore automobilistico in Europa”. E come oggi Torino è sì la capitale dell’auto ma anche molto altro, così domani Belluno deve rimanere agganciata all’industria manifatturiera in un contesto, conclude Sergio Reolon, dove “sia capitale delle Dolomiti e non più periferia di Venezia”.