Il 10 ottobre 2008 l’Associazione degli Albergatori della provincia di Belluno scrive all’AATO una lettera con la quale si chiedeva che gli alberghi non fossero assimilati alle altre attività produttive e che quindi potessero avere un canone idrico proprio. La lettera veniva motivata non solo da argomentazioni economico strategiche, ma supportata anche da specifici elementi giuridici. Dopo una serie di incontri e confronti con gli uffici dell’AATO con i dirigenti ed i funzionari dell’Associazione giungeva una lettera che assicurava che i Sindaci, nell’Assemblea del 21 novembre, avevano concordato di ridurre gli onerosi canoni che gravano sulle imprese alberghiere. Il 30 marzo, l’Assemblea dei Sindaci, lo stesso organo che aveva deliberato di riconoscere l’agevolazione, ritrattando quanto precedentemente deciso, ha respinto la proposta di eliminazione della terza eccedenza, lasciando quindi inalterati i canoni idrici che gravano sulle strutture alberghiere. La situazione ha dell’inverosimile nella sua incoerenza, nel momento in cui il turismo viene considerato universalmente in questa provincia come settore strategico di sviluppo, ma questo sta a significare che pubblico e privato debbono operare alla meglio per la sua competitività. Questa priorità viene nei fatti contraddetta dalla condiscendenza degli enti pubblici, ed in questo caso gran parte delle Amministrazioni comunali, verso un piano tariffario che vede certamente penalizzate le imprese alberghiere. Cifre alla mano i costi per un albergo standard della nostra provincia risultano essere mediamente superiori del 48 – 50% rispetto ad un’analoga struttura della provincia di Bolzano dove si registra un comportamento coerente fra azioni concrete poste in essere dalla pubblica amministrazione e politica di sviluppo. Ma questo non è l’ultimo caso di disinteresse della Pubblica Amministrazione verso gli alberghi, nella scorsa legislatura avevamo ottenuto direttamente dal Parlamento una favorevole interpretazione per l’utilizzo del Gas metano negli alberghi, ma nonostante le sollecitazioni fatte ai parlamentari bellunesi, al sottosegretario alle Finanze Giorgetti nonché al ministro Brunetta, gli uffici finanziari non hanno ancora dato disposizioni per la riduzione delle accise a favore delle proprie imprese. Questa è l’ultima goccia ha fatto traboccare il vaso. La prossima settimana è programmata una riunione del direttivo dell’Associazione Alberghi allargata a tutti gli imprenditori del settore che vorranno parteciparvi per studiare una linea di condotta comune affinché vengano riconosciute le istanze della categoria, e nel frattempo invita gli albergatori aderenti a sospendere temporaneamente i pagamenti.