Il progetto sviluppato da Saico Ingegneria, AMAA e arch. Giona Carlotto G-OA nasce dallo studio del luogo, del suo paesaggio e delle tipologie costruttive tipiche della zona montana, cercando di leggerne le peculiarità e di reinterpretarne i linguaggi nel progettare una nuova scuola del futuro.
Il territorio che circonda Longarone e le Dolomiti è ricco di manufatti e case in legno che debbono essere studiate sia come edificio singolo che come elementi facenti parte di una struttura insediativa più complessa. Questi aggregati rurali mostrano come alcuni degli insediamenti storici montani vedano le abitazioni disporsi nel tempo a formare un nucleo. La scuola in oggetto riprende questo sistema di elementi disposti circolarmente a formare un patio, cuore del nuovo edificio.
L’impronta geometrica circolare della scuola conterrà molteplici funzioni derivate dal duplice utilizzo previsto di Scuola Primaria e Scuola Secondaria di I° grado. La forma è quindi divisa in tre punti dai volumi dedicati agli spazi comuni della palestra, della mensa e dell’aula magna, favorendo una frammentazione dello spazio didattico e rimandando, planimetricamente, alla complessità di un paesino rurale montano.
Questo permette di ottenere una divisione della scuola in tre unità pedagogiche: la scuola elementare in due cicli e la scuola media in un unico ciclo.
I tre innesti volumetrici diventano inoltre i perni principali attorno ai quali disegnare gli accessi che saranno divisi per Scuola Primaria e Secondaria affiancando l’aula magna.
In sezione, riprendendo i caratteri costruttivi della tipologia locale, un manufatto a due livelli si inserisce nel lotto individuando un basamento rialzato rispetto al piano di campagna che ospita le aule didattiche e un volume metallico sospeso al piano primo. Questo disco leggero ospita le aule di musica, informatica, arte, scienze, tecnologia e parte degli uffici amministrativi, definendo lo spazio di quello che è inteso come un laboratorio diffuso in cui gli studenti lavoreranno in spazi in diretta connessione l’un l’altro.
Nel superare il concetto attuale di aula si è pensato ad uno spazio flessibile potenziato dall’aggregazione modulare. Queste aule sono caratterizzate da pareti mobili che, se aperte, rendono lo spazio delle aule e del laboratorio un ambiente unico e attraversabile dagli studenti generando un luogo vivace. In questo ambito è fondamentale il concetto di “terzo educatore”, il quale si fonda sull’importanza della struttura dell’edificio scolastico nel determinare la qualità degli apprendimenti attraverso la qualità degli spazi.
Il nuovo complesso scolastico ospiterà 16 aule dedicate alla didattica, 6 aule interciclo a supporto delle aule principali e 10 laboratori, oltre che palestra, l’aula magna, la mensa e gli uffici, per un totale di 4.330,00 mq diviso in due livelli fuori terra e un piano tecnico interrato.
L’identità del progetto si esprime qui con l’intenzione di garantire un’immagine riconoscibile all’edificio in quanto edificio pubblico legato all’importante istituzione-istruzione. Il rapporto con il luogo, in termini urbanistici, geografici e architettonici, ma anche sociali e di uso degli spazi, risultano di primaria importanza affinché la riqualificazione del sito si ponga quale occasione per la ri-attivazione di un intero brano di città.