Nell’ambito delle celebrazioni dedicate ai trecentocinquant’anni dalla nascita del pittore bellunese Sebastiano Ricci (1659-1734), il Comune di Belluno in collaborazione con la Diocesi di Belluno Feltre, la Provincia di Belluno, il Comune di Feltre e la Soprintendenza PSAE per le Province di Venezia, Padova, Belluno e Treviso, promuove alcuni itinerari lungo le tracce di altissima qualità pittorica lasciate da Sebastiano Ricci nel territorio che lo vide nascere. Sebastiano Ricci tra le sue Dolomiti è un’iniziativa che vuole valorizzare alcuni capolavori del pittore. Un omaggio all’artista e alla terra che gli diede i natali.
Nelle tre sedi espositive di Belluno – Chiesa di San Pietro, Museo Civico e Palazzo Crepadona – si potranno ammirare i capolavori creati dal Maestro per il “camerino” di Palazzo Fulcis, per la Cappella Fulcis e per Villa Belvedere. A Feltre invece, il Museo Diocesano Arte Sacra espone l’importante gruppo di pale e dipinti provenienti dalla Certosa di Vedana.
Belluno
L’antico centro storico di Belluno è situato su uno sperone di roccia in prossimità della confluenza
del torrente Ardo con il fiume Piave e, per chi vi giunga dalla pianura, la città appare circondata dalla splendida cornice costituita dalle Dolomiti a nord, e dalle Prealpi Venete a sud. Per coglierne la magia è sufficiente percorrere le sue vie, o sostare nelle piazze, o lasciar trascorrere lo sguardo lungo l’ampio panorama che spazia dalla Val Belluna, segnata dal corso del fiume Piave, all’imponente gruppo dolomitico della Schiara con la caratteristica “Gusela del Vescovà”. Belluno poi è senza dubbio terra d’artisti. Come non pensare al grande Tiziano (nato nella vicina Pieve di Cadore) paragonato, già dai critici suoi contemporanei, ai maestri dell’antichità per come “ha colorito con vaghissima maniera i monti, i piani, gli arbori, i boschi, le ombre, le luci …”; allo scultore barocco Andrea Brustolon che con tecnica di singolare virtuosismo sublima il legno con effetti di incredibile originalità, trasformando comuni arredi in opere d’arte; o, appunto, a Sebastiano Ricci che “primo di una squadra di virtuosi esecutori di gran classe sempre in giro per l’Europa” fece prevalere nella pittura di tardo Seicento e inizio Settecento un nuovo ideale, quello della chiara e ricca bellezza del colore. Di questo suo ingegno, Sebastiano Ricci lasciò traccia anche nella sua città natale.
Chiesa di San Pietro.
L’antica chiesa, fondata nel 1326 come ricorda una lapide che ancora si conserva sopra la porta
d’accesso alla sagrestia, fu profondamente rinnovata alla metà del secolo XVI assumendo l’attuale
aspetto barocco. Tuttavia i lavori nella Cappella Fulcis risultano già conclusi nell’estate del 1709 e, come ricorda il notaio Brandolino Pagani, “la pittura della palla, come le altre pitture che si vedono sopra i muri furono fatti di mano del sig.r Sebastian Rizzi nostro pittore bellunese”. Nella cappella, una delicata decorazione a stucco incornicia due affreschi del Maestro che raffigurano La chiamata di San Pietro e La decollazione di San Giovanni Battista e gli stessi santi compaiono sulla pala d’altare insieme alla Madonna col Bambino. Non è un caso che in questa sede vengano proposti episodi salienti della vita dei due santi: San Pietro, oltre ad essere titolare della chiesa è anche il santo onomastico di Pietro Fulcis, quello stesso Pietro che con grande onore era stato ammesso all’ordine del Cavalierato di Malta di cui Giovanni Battista è patrono.
Museo Civico.
Delle sei importanti opere di Sebastiano Ricci che appartengono alle collezioni civiche, solo la grande tela mistilinea raffigurante la Caduta di Fetonte, proveniente dal settecentesco Palazzo Fulcis, resta esposta in Museo. Qui, nella sala Ricci, viene proposta a video un’accurata ricostruzione virtuale che permetterà al visitatore di entrare nel sontuoso “camerino Fulcis” in cui la tela occupava il soffitto. Il salottino, tuttora esistente e rivestito di preziosi stucchi ad altorilievo, comprendeva anche altre opere di Sebastiano: quattro tele ovali, ora disperse, con figurati Apollo e Dafne, Pan e Siringa e amorini; e, ancora in loco, quattro monocromi violetti realizzati ad olio su muro con Diana e Atteone, Apollo e Marsia, La battaglia tra Lapiti e Centauri e un Baccanale. Le opere vennero probabilmente commissionate al pittore in occasione della nomina di Pietro Fulcis (1702) a “cavaliere non professo” nell’ordine di Malta, ordine il cui emblema compare ancora nella decorazione a stucco superstite.
Palazzo Crepadona.
Nell’ampio spazio espositivo del “cubo” di Palazzo Crepadona sono stati allestiti gli altri due dipinti
del ciclo di palazzo Fulcis – Ercole al bivio ed Ercole e Onfale – e le altre opere di proprietà civica:
Giobbe schernito, Riposo durante la fuga in Egitto e la Testa della Samaritana. Quest’ultima,
è l’unica testimonianza superstite dell’altrimenti perduto ciclo ad affresco che decorava il salone di
Villa Belvedere a Belluno e viene esposta insieme al disegno preparatorio restaurato per l’occasione.
La sede è stata scelta non solo per dare più ampio respiro alle opere del Maestro – qui infatti, l’altezza permette la proiezione del Fetonte ad una distanza che consente di ammirarne appieno la forza pittorica, verrà inoltre collocata anche la bella ma poco nota pala della Crocifissione che si trova nella chiesa parrocchiale di Fregona – ma anche per proporre accanto ai dipinti di Ricci quelli del suo allievo bellunese Gaspare Diziani di cui si segnala l’Estasi di San Francesco, uno dei lavori che più risente della lezione del Maestro.
Feltre
Incastonata nella Vallata del Piave, Feltre è incoronata dalla splendida quinta delle Vette Feltrine.
Al Centro storico, arroccato sul Colle delle Capre, si accede dalle tre porte Imperiale, Oria e Pusterla. Sulla sommità si erge il Castello, detto d’Alboino, che domina la scenografica Piazza Vittorio Emanuele II, l’antica platea Maior del periodo romano. Intorno alla piazza si affacciano la chiesa votiva dei Santi Rocco e Sebastiano (XVI sec.) con le sottostanti fontane Lombardesche (1487–97), Palazzo Gazzi – Dalla Porta, i Palazzetti Bovio, la piccola loggia ottocentesca balaustrata con il busto di Giuseppe Segusini, architetto che rinnovò l’assetto della piazza (1868) e il neogotico Palazzo Guarnieri. Al centro si fronteggiano le statue del pedagogo e umanista Vittorino da Feltre e del primo tipografo italiano Panfilo Castaldi. A sud, nello slargo di Piazza delle Biade, sorgono il Palazzo Pretorio, attuale sede municipale, con la rappresentativa Sala degli Stemmi, e il palladiano Palazzo della Ragione, con il seicentesco Teatro della Sena, riallestito nell’’800 da Gianantonio Selva.
L’attuale fisionomia della cittadella si deve in gran parte al fervore ricostruttivo successivo all’incendio appiccato nel 1510 dalle truppe di Massimiliano d’Asburgo. In questa fase i palazzi si ricoprirono di superbi affreschi che videro all’opera artisti come Lorenzo Luzzo, Pietro de’ Marascalchi, Andrea Nasocchio e Marco da Mel, facendo meritare a Feltre l’appellativo di urbs picta, città dipinta. In questo contesto di grande suggestione e bellezza, a breve distanza l’uno dall’altro, si trovano tre musei, il Civico, la Galleria d’arte moderna “Carlo Rizzarda” e il Museo Diocesano Arte Sacra, tre scrigni che celano nelle loro sale tesori d’arte e storia.
Museo Diocesano di Arte Sacra.
Nelle sale del Museo sono presentati due momenti fondamentali dell’attività bellunese di Sebastiano Ricci. Il primo è costituito dalle opere realizzate intorno al 1704-1706 per la Certosa di Vedana e comprende le due grandi tele, provenienti dagli altari laterali, del Battesimo di Cristo e della Madonna con Bambino, Sant’Ugo di Grenoble e San Bruno di Colonia, due piccole tavole dello stesso periodo con un Santo monaco in preghiera e Sant’Antonio Abate e un singolare dipinto
su alabastro raffigurante Cristo incontra i discepoli a Emmaus, di attribuzione ancora incerta. Il
secondo nucleo, appositamente allestito nella saletta settecentesca del mezzanino, espone al pubblico, per la prima volta insieme, i quattro dipinti ovali della Cappella dedicata alla Sacra Famiglia della villa Fabris-Guarnieri di Tomo (Feltre), eseguiti tra 1719 e 1722. Al Ricci appartengono l’Adorazione dei pastori e il Cristo nel tempio, mentre opera di Federico Bencovich è il Riposo nella fuga in Egitto e di Angelo Trevisani è il Transito di San Giuseppe.
Scheda tecnica
Sedi di mostra:
-Belluno:
Museo Civico
Piazza Duomo 16
Palazzo Crepadona
Via Ripa 3
Chiesa di San Pietro
Via S. Pietro 19
-Feltre:
Museo Diocesano Arte Sacra
Via Paradiso 19
www.comune.belluno.it
www.provincia.belluno.it
Enti promotori: Comune di Belluno, Città di Feltre, Provincia di Belluno, Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici per le province di Venezia, Belluno, Padova e Treviso
Patrocini: Regione del Veneto
Inaugurazione: venerdì 30 aprile, ore 18.00, Chiesa di San Pietro, Belluno
Orari:
-Belluno: da martedì a domenica 10.00-13.00 / 15.00-18.00
Chiuso il lunedì. Ingresso per le tre sedi con il biglietto del Museo Civico
-Feltre: da venerdì a domenica 9.30-13.00 / 15.00-19.30
Da lunedì a giovedì apertura per i gruppi (min. 20 persone) su prenotazione (Tel. 329.8104112)
Biglietti:
-Belluno: intero 3,00 €; ridotto 1,50 €
-Feltre: intero 4,00 €; ridotto 3,00 €
Visite guidate:
-Belluno: Ufficio IAT di Belluno
Piazza Duomo 3
Tel. 0437.940083
belluno@infodolomiti.it
-Feltre: Ufficio IAT di Feltre
Piazzetta Trento e Trieste 9
Tel. 0439.2540
feltre@infodolomiti.it
Catalogo: in mostra
Curatori: Giovanna Galasso
Consulenza artistica grafica e d’immagine: Gianluca D’Incà Levis
Art Director: Fabio Balcon, Roberta Cleopazzo
Autori: Sebastiano Ricci
Genere: arte antica, pittura, personale
ABSTRACT: Nel 350° anniversario della nascita del pittore bellunese Sebastiano Ricci, un variegato itinerario artistico tra Belluno e Feltre.