Al via i nuovi corsi di formazione grazie alla sinergia tra Consorzio Bim Piave e Fondazione per l’Università e l’Alta Cultura in Provincia di Belluno. Grazie alla sinergia tra Consorzio Bim Piave e Fondazione per l’Università e l’Alta Cultura in Provincia di Belluno, nasce una nuova figura professionale: quella di tecnico esperto in gestione dei sistemi informativi territoriali provinciali e comunali, mediante gli strumenti del così detto «Geographic Information System» Fondazione per l’Università e l’Alta Cultura in Provincia di Belluno. Il consiglio direttivo dell’ente presieduto da Giovanni Piccoli ha infatti affidato alla Fondazione Università l’incarico di organizzare i corsi per la formazione di questi professionisti, secondo le recenti disposizioni della Regione Veneto. «L’obiettivo – spiega Piccoli – è formare tecnici esperti, operativi e autonomi, nell’uso di strumenti principalmente indirizzati al supporto degli Uffici tecnici comunali e agli studi privati che si occupano di sistemi informativi territoriali. Si tratta di un intervento che colma un deficit formativo ed operativo che è il vero limite per l’informatizzazione della Pubblica Amministrazione. Questa nuova, o meglio, moderna figura professionale ha pure il vantaggio di non porsi in concorrenza con quelle tradizionali già presenti, ad esempio, negli Uffici tecnici dei Comuni, anzi è a loro complementare». «Da questo punto di vista – aggiunge il presidente del Consorzio – il progetto è perfettamente in linea anche con gli obiettivi regionali in tema di occupazione, dato che intende rafforzare le competenze chiave con attività formative tese all’inserimento e reinserimento lavorativo, garantendo il conseguimento di un titolo idoneo, richiesto dal sistema veneto. In virtù del coinvolgimento degli enti pubblici e degli studi privati sin dalla fase di progettazione, l’intervento proposto risulta direttamente collegato allo specifico settore e il percorso professionalizzante risponde ai reali fabbisogni occupazionali del contesto territoriale». «Voglio anche sottolineare – spiega ancora il presidente – che il progetto proposto rappresenta un’esperienza innovativa in provincia di Belluno sia in relazione alla modalità di coinvolgimento dei diversi tipi di partner, sia in relazione ai contenuti che sono stati definiti alla luce delle precise esigenze del settore, sia all’approccio che privilegia la competenza rispetto alla figura e alla qualifica». L’esigenza di formare nuovi tecnici nasce con la nuova legge urbanistica della Regione Veneto che ha avviato un processo obbligatorio di informatizzazione degli strumenti di pianificazione del territorio e delle relative cartografie. Tutte le amministrazioni che governano il territorio, e in particolare i Comuni, devono perciò attivare e gestire un proprio SIT, vale a dire un sistema informativo territoriale. L’operazione, assolutamente necessaria, anche per raggiungere i ben noti obbiettivi di trasparenza e di efficienza della Pubblica Amministrazione, pone delle difficoltà e delle problematiche del tutto nuove in quanto l’utilizzo dell’informatica richiede un approccio culturale e tecnico assolutamente diverso da quello tradizionale. E su questo il Consorzio Bim Piave vanta già una notevole esperienza. «Con questa iniziativa – conclude Giovanni Piccoli – si rafforza la collaborazione tra Consorzio Bim Piave e Fondazione Università. Di questo voglio ringraziare soprattutto il presidente Adriano Rasi Caldogno, anche per tutto il lavoro che sta portando avanti con ottimi e indiscutibili risultati».