Uomini bellunesi: abbandonate i divani! Possibile che abbracciare una donna vi faccia così paura? Lo so che nessuno ve l’ha mai fatta, questa domanda, ma a me tocca, dalla minuscola esperienza di questi sei giorni. Tanto è passato dall’apertura delle iscrizioni al corso di tango che organizzo, e tanto è bastato per prendere atto di questa scottante realtà: gli uomini bellunesi non ci sono più. Sono scomparsi. Inghiottiti dalla combinazione divano-telecomando, forse. O nascosti sotto innumerevoli mantelli invisibili. La realtà è questa: dodici donne (dodici) chiamano per iscriversi, ognuna in cerca di un cavaliere. Hai voglia a dire: ma non ha chiesto al marito? Certo che hanno chiesto, al marito (chi ce l’ha). Ma al suo niet si sono aggiunti quelli del fratello, del cognato, del marito dell’amica, del collega di lavoro, perfino. C’è chi è arrivata a supplicare persino il pediatra del proprio figlio. Il risultato è sempre lo stesso: dodici donne, dai diciassette ai sessant’anni, stanno nella medesima attesa di Penelope. Tremila anni dopo e nel profondo-aitante-competitivo-ce l’ho io le braghe Nordest. Caspita: ma stiamo parlando del tango. Quello in cui l’uomo è uomo e la donna è donna. Quello della passione, del corteggiamento, della seduzione. Quello che: l’uomo propone, la donna dispone (se vuole, eh: in milonga il velinismo non è ancora sbarcato, grazie al cielo). Che dire, insomma: abbandonate i divani. C’è un mondo intero, che vi aspetta. I corsi cominciano giovedì 25, alla palestra Lungardo (www.tangomalia.com).
Michela Fregona