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Presentazione del volume Giovanni De Min giovedì al Museo civico di Feltre

Il ciclo di conferenze al Museo civico di Feltre voluto dall’Assessore alle Politiche della Cultura, Arch. Ennio Trento, in un’ottica di valorizzazione degli istituti museali cittadini prosegue con la presentazione del volume “Giovanni De Min (1786 – 1859) il grande frescante dell’800” da parte dell’autore Giuliano Dal Mas. L’incontro, organizzato in collaborazione con l’Associazione “Fenice. Arte, Cultura, Turismo onlus”, si terrà giovedì 17 dicembre, alle ore 17.30, nel Museo civico di Feltre che conserva alcuni disegni e cartoni preparatori del De Min (tra cui L’Apoteosi di San Rocco, Ercole salito all’Olimpo dopo la sua morte riceve in sposa Ebe e L’imperatore Carlo IV conferma al vescovo di Ceneda Guadalberto gli antichi privilegi feudali in Feltre, 27 ottobre 1354). Il volume, realizzato da Giuliano Dal Mas in occasione dell’anniversario dei 150 anni della morte di Giovanni De Min (AG edizioni, 2009, 381 pagg.), rappresenta un’aggiornata monografia sul pittore. Corredato della presentazione di Renato Barilli, il libro comprende un’accurata biografia scandita dalle tappe della carriera pittorica dell’artista, l’analisi dei soggetti, della pittura e dell’identità sociale e politica dell’artista. Dal Mas si sofferma sulla scuola del nudo di De Min a Padova, i suoi allievi e la collaborazione con Pietro Paoletti. L’autore affronta anche l’antagonismo tra Giovanni De Min e Francesco Hayez e il “deminismo”, parla della tavolozza del pittore e propone un prospetto cronologico delle opere. La figura del grande frescante è approfondita dai saggi di Massimo De Grassi (“De Min e la grande decorazione tra Neoclassicismo e Romanticismo”), Francesca Bottacin (“Il taccuino per la Gerusalemme liberata) e Glauco Benito Tiozzo (“La tecnica pittorica di Giovanni De Min”).

Giovanni De Min (Belluno 1786 – Tarzo 1859) fu allievo dell’incisore Paolo Filippi che, notandone le precoci qualità, nel 1803 lo avviò all’Accademia di Venezia assieme a Francesco Hayez. Dal 1809 al 1817, sempre con Hayez, fu a Roma dove conobbe Antonio Canova divenendone prezioso collaboratore e uno degli allievi prediletti. Durante il soggiorno romano si perfezionò anche nella tecnica del disegno. L’influenza neoclassica del Canova si manifestò soprattutto nei cicli di affreschi commissionati a Padova, Milano e Venezia. Nelle prime opere il pittore si dimostrò misurato e ben legato allo stile del maestro; le opere degli ultimi anni sono invece più drammatiche e preromantiche, ispirate allo stile del David. Tornato in area veneta, De Min lavorò per committenze religiose nel bellunese, agordino e trevigiano. Nella Pedemontana del Grappa affrescò le chiese parrocchiali di Paderno (1824), Pove (1845), S. Nazario (1847) e Crespano (1852) e dipinse i dodici apostoli nel tempio di Possagno (1829).

Giuliano Dal Mas, laureato in Scienze Politiche presso l’Università di Trieste, ha svolto
servizio di segretario comunale nell’Agordino per  oltre trent’anni:  a  Falcade, in Alleghe
(per  25 anni consecutivi) – San Tomaso, e negli ultimi anni  a Taibon –  La Valle. 
Appassionato di giornalismo,  cultura e storia locale,  poesia e arte, musica classica,
montagna e fotografia, ambiti nei quali ha prodotto numerose pubblicazioni, è socio
Accademico GISM (Gruppo Italiano Scrittori di Montagna). Collabora inoltre con diversi
giornali, settimanali  e riviste.
Dal Mas nel corso della conferenza si avvarrà di un audiovisivo riassumente le opere del De Min, montato da Roberto Soramaè.

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