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lunedì, Settembre 9, 2024
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Raccolta firme contro la chiusura degli uffici postali. C’è anche quella del presidente Bottacin

Vertice quest’oggi (martedì 27) in Prefettura a Belluno per discutere della riduzione d’orario di cinque uffici postali periferici in quattro comuni della provincia. Preoccupato il presidente Gianpaolo Bottacin: «Iniziare a garantire un mezzo servizio ai cittadini è solo il preludio alla cancellazione totale dello stesso e noi non possiamo accettarlo».  All’incontro di stamani a Belluno erano presenti, oltre al prefetto Carlo Boffi, al presidente della Provincia e al consigliere provinciale di minoranza Angelo Levis, i sindaci dei Comuni di Ponte nelle Alpi, Trichiana, Arsiè e Alano di Piave, dove l’apertura degli sportelli è già a singhiozzo.«Soprattutto per le zone periferiche di montagna, quello degli uffici postali è un servizio storicamente essenziale e, psicologicamente, un presidio importante – ha commentato Bottacin – . Cancellare gli sportelli rischia di creare grosse difficoltà alle genti di quei luoghi, già troppo isolati. Non si mette in dubbio che la S.p.A. di Poste Italiane debba guardare ai numeri, ma se è vero che non sono molte le operazioni agli uffici delle frazioni dei Comuni in questione, è altrettanto vero che i depositi custoditi non sono di poco conto. In aggiunta, non si spiega come mai, dinanzi ad una società che gli stessi rappresentanti hanno definito “in buona salute”, si debba procedere a simili drastici tagli». Il prefetto ha dunque dato appuntamento alle parti per un incontro nel prossimo futuro, dove si valuteranno i nuovi scenari. Bottacin, che ha ringraziato lo stesso prefetto per l’interessamento e l’attenzione rivolta al problema, ha quindi concluso spiegando che «da parte nostra, come amministratori pubblici, ci impegneremo politicamente per garantire che l’apertura degli uffici postali rimanga costante e inviteremo i cittadini ad utilizzare quegli stessi sportelli, accedendo anche ai servizi collaterali che essi garantiscono, a dimostrazione della loro utilità in quelle zone. Dal canto loro, Poste Italiane ha assicurato che farà presente ai propri referenti regionali e nazionali le istanze del bellunese emerse quest’oggi, consegnando ai vertici aziendali le oltre milletrecento firme raccolte dal Comitato, fra le quali c’è pure la mia».

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