Mafia, politica e affari. E’ un “Promemoria” lungo e articolato quello messo in scena ieri sera a Trichiana dal giornalista Marco Travaglio davanti ai 700 spettatori che hanno affollato la palestra comunale per assistere al suo spettacolo. Alternando e fondendo il monologo con interventi sonori e musicali (con lui sul palco c’erano anche due musicisti), Travaglio ha ripercorso le tappe salienti dell’ascesa di un Berlusconi che da “palazzinaro” e sodale di Bettino Craxi, pluri indagato dalla magistratutra, è giunto, complice una politica suicida dei vertici della sinistra, a ritagliarsi un partito media-marketing su misura e a mettersi al sicuro insieme ai suoi affari e amici in grembo alla politica. Nel Berlusconi che con l’amico e senatore Marcello Dell’Utri (condannato a 9 anni in primo grado per concorso esterno in associazione mafiosa) definisce “un eroe” il suo stalliere di Arcore, Vittorio Mangano, pluricondannato per mafia e traffico di eroina, Travaglio nota che il cerchio si chiude, il silenzio di un mafioso che protegge il suo mentore che è anche Presidente del consiglio. Da difensore e sostenitore della legalità e dell’operazione “mani pulite” (tanto da offrire a Di Pietro e a Colombo nel suo primo governo due dicasteri rifiutati da entrambi i magistrati), il Cavaliere si è trasformato ben presto nelle vesti di grande inquisitore della magistratura, di quelle che qualcuno dei suoi creativi ha battezzato le toghe rosse, cioè tutte quelle che lo indagano, e oggi, forte di un consenso francamente incomprensibile se non alla luce di fattori culturali e psicologici che ricordano i nefasti del Ventennio, tenta di scrollarsi di dosso le redini del Parlamento, cioè della democrazia. Il dramma è che pare ci stia riuscendo, con la complicità dei vertici della sinistra e nonostante una scarsa popolarità internazionale condita da un’interrotta serie di gaffes raccontate in maniera esilarante dal giornalista. Detta così però dice solo quello che si sa ma si finge che tanto è lo stesso, bisogna invece sentirla raccontare da Travaglio questa storia di decadenza politica e di inciuci, lui lo fa citando fonti e documenti, con ironia e un buon tocco di amara comicità, come si addice a uno spettacolo per chi il prosciutto preferisce averlo nel piatto.
La serata con Travaglio è stata organizzata dal Comune e dalla Proloco in collaborazione con Scoppio Spettacoli nell’ambito della XIX edizione del premio letterario nazionale “Trichiana paese del libro”.