Lorenzoni: Come possiamo discutere così la politica regionale sull’idroelettrico, che rappresenta una delle maggiori voci di entrata regionale?
Venezia, 28 novembre 2024 – Nella seduta della Seconda Commissione di oggi si doveva votare il parere alla Giunta regionale in merito alle entrate dei canoni idroelettrici e le modalità operative per gestire l’obbligo di fornitura alla Regione di energia gratuita in attuazione della legge regionale 3 luglio 2020, n. 27 “Disposizioni in materia di concessioni idrauliche e di derivazioni a scopo idroelettrico”. In pratica, la relazione sulla politica regionale sull’interlocuzione con i concessionari degli impianti idroelettrici.
Una questione rilevante, dal momento che dei circa 40 milioni di euro dovuti per gli anni 2021 e 2022 ne sono stati versati solo un milione e 350mila euro. Così pure per gli anni successivi. I canoni non vengono pagati, con un contenzioso pesantissimo in corso, con ENEL in primo luogo. Le società elettriche, infatti, ritengono illegittimo l’adeguamento dei canoni effettuato dalla Regione nel pieno della sua potestà legislativa nel 2020.
E l’Assessore Bottacin non è presente, non ritiene di dover ragguagliare il Consiglio sullo stato di questa partita?
È questo il peso politico che si dà al tema della gestione del settore idroelettrico?
È scandaloso, soprattutto in prossimità della scadenza delle grandi concessioni al 2029, la partita in assoluto di maggior rilievo per il bilancio regionale. E noi siamo lasciati come i criceti sulla ruota a discutere, senza l’interlocuzione della Giunta. Una vergogna, il Veneto merita altro.
Arturo Lorenzoni