Laura De Menech, scrittrice bellunese, torna il libreria con “La danza dei mondi” (Casa editrice Kimerik, 116 pagine, 16 euro). Protagonista del romanzo è Camille, che ci conduce in un viaggio profondo e appassionante alla scoperta del tempo e di se stessa.
La sua storia intreccia filosofia e vita, scienza e mistero, per esplorare uno dei concetti più complessi e affascinanti: cosa significa davvero il tempo? Qual è il significato più profondo della nostra esistenza?
Nota dell’Editore
Pubblicato una prima volta con il titolo di Eterni ritorni, il testo vede ora una nuova luce con questa edizione dell’ottobre 2024.
La narrazione si sviluppa in un’atmosfera di magia e fantasia, dove la protagonista, una giovane donna, incontra una figura misteriosa e potente, la Strega, in un bosco incantato. Il tessuto narrativo è fitto di simboli, analogie, rimandi, che richiedono una lettura attenta e approfondita.
La protagonista, nella sua vita quotidiana, sembra alla ricerca di conforto e guarigione dalle sue sofferenze emotive e, in effetti, la Strega vuole aiutarla a ritrovare una pace interiore.
Potremmo definire il romanzo di De Menech, dunque, anche un viaggio di formazione: Camille, incontrando varie creature fatate, inizia a comprendere la sua vera natura e il potenziale che ha dentro di sé.
Dal punto di vista formale, il dettato è ricco di descrizioni dettagliate e vivide che creano un’immagine chiara e affascinante del mondo magico in cui si svolge la storia. Il linguaggio è poetico e riflessivo, con frequenti metafore e simbolismi che aggiungono profondità alla narrazione. I dialoghi sono carichi di saggezza e spesso contengono insegnamenti morali e filosofici, con citazioni più o meno dirette di grandi esponenti del pensiero occidentale e orientale.
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