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martedì, Dicembre 3, 2024
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Il capofrazione nel diritto amministrativo * di Luigi Filippo Daniele

Luigi Filippo Daniele

Questo scritto rappresenta un’analisi del ruolo dei capifrazione (Presidenti dell’assemblea frazionale) dal punto di vista amministrativo e giuridico. Analizziamo la figura istituita dall’amministrazione comunale, una figura che si incardina nei principi di sussidiarietà (art. 117 Cost.) e nella categoria della partecipazione popolare (Parte III dello Statuto comunale).

Con delibera numero 96 del 2022 è stata istituita la figura dei capi frazione, a cui si è data attuazione con apposito Regolamento approvato da ultimo nel giugno del 2024, in rappresentanza della comunità locale e della partecipazione attiva della cittadinanza, dunque inserite così con la modifica all’articolo 60 dello Statuto Comunale, ed in particolare del comma 3 che enuncia “altre forme di rappresentanza e partecipazione attiva, individuando le procedure per l’elezione dei rappresentanti, le competenze e la durata”.

– Chi è il Capofrazione?
Il capo frazione, o meglio, il Presidente dell’ Assemblea Frazionale, rappresenta la propria frazione – o in alcuni casi raggruppamenti territoriali /quartieri all’interno del Comune di Belluno, perseguendo sia l’interesse generale del Comune sia quello della frazione. Il capo frazione, ovvero il Presidente dell’assemblea frazionale, convoca e presiede le assemblee frazionali, raccoglie le istanze dei cittadini e delle organizzazioni locali, e le presenta al sindaco o suo delegato. Inoltre, coordina le azioni dei residenti per attuare le iniziative concordate con l’amministrazione comunale.

Dunque, Il ruolo di capofrazione-Presidente dell’assemblea frazionale è quello di rappresentare la frazione/raggruppamento territoriale del comune di Belluno presso l’amministrazione comunale.
Il capofrazione si occupa di promuovere l’interesse generale del Comune e quello specifico della frazione, raccogliendo le istanze dei residenti, delle associazioni e delle altre entità operanti nel territorio. Egli convoca e presiede le assemblee frazionali, e si confronta periodicamente con il sindaco o un suo delegato per presentare problematiche, opportunità e proposte relative al territorio. Inoltre, coordina i residenti nelle azioni da attuare in collaborazione con il Comune.

– Una figura solo Bellunese?
Il ruolo di capofrazione, come definito dal regolamento del Comune di Belluno, è specifico di questa realtà amministrativa( Vedi Borgo valbelluna, o in Alpago) ma l’idea di figure simili esiste in altre parti d’Italia, anche se con nomi e funzioni diverse. Così in molti comuni italiani, soprattutto in quelli con estese aree rurali, montane o con frazioni geograficamente distanti dal centro abitato principale, possono esistere figure rappresentative che fanno da intermediari tra i cittadini delle frazioni e l’amministrazione comunale.

Ad esempio:

In Trentino-Alto Adige ci sono i “referenti di frazione” o i “capo frazione”[allegare link] 1.https://www.renon.eu/it/Responsabili_interessi_territoriali

2.https://www.altoadige.it/cronaca/bolzano/brunico-eletti-i-membri-delle-frazioni-1.359311

con funzioni simili a quelle di Belluno, ovvero raccogliere le istanze locali e rappresentarle all’amministrazione comunale.

Ad Imola ad esempio ci sono le consulte frazionali, organi collegiali che a loro volta eleggono un presidente della consulta razionale, che dovrà poi interloquire e rappresentare il consiglio frazionale di fronte alla giunta comunale ed in caso al consiglio comunale; ci sono a Granarolo dell’Emilia( BO) , a Marzabotto in Emilia(BO) , ma anche a Tolmezzo (UD), ma anche a Sona Verona, ad Adria.

Queste figure variano per modalità di elezione, responsabilità e il livello di interazione con il Comune. Anche se non sono presenti ovunque, il principio di dare voce alle frazioni all’interno delle decisioni comunali è abbastanza comune, in particolare nelle zone più decentralizzate.

– Quale è la differenza tra ASUC e Capofrazione?

La differenza principale tra i capifrazione e le ASUC (Amministrazioni Separate degli Usi Civici) risiede nelle loro finalità e funzioni specifiche.

Capofrazione:
Ha un ruolo rappresentativo e consultivo: Il capofrazione, come nel caso di Belluno, rappresenta i residenti di una frazione presso il Comune. Il suo compito principale è raccogliere le istanze dei cittadini e delle organizzazioni locali e presentarle all’amministrazione comunale. Funziona quindi come intermediario tra la comunità locale e il Comune, promuovendo la partecipazione attiva alla gestione del territorio.

Per quanto riguarda le finalità il Capofrazione promuove il dialogo tra i cittadini e l’amministrazione comunale, evidenziare problematiche locali e coordinare azioni per migliorare il territorio.

Nel contesto egli viene eletto dai residenti di una frazione e ha un ruolo limitato al coordinamento con l’amministrazione locale per migliorare i servizi e la gestione della frazione.

ASUC (Amministrazioni Separate degli Usi Civici):

Ruolo di gestione patrimoniale: Le ASUC gestiscono i beni collettivi di proprietà della comunità, come pascoli, boschi e terreni, che sono soggetti a “usi civici”. Questi usi sono diritti riconosciuti alle comunità locali su determinati beni che appartengono collettivamente agli abitanti. Le ASUC amministrano queste risorse con l’obiettivo di preservarle e utilizzarle a beneficio della comunità.

Finalità: Gestire il patrimonio comune di usi civici, garantendo che le risorse collettive siano sfruttate in modo sostenibile e a vantaggio della comunità locale.

Contesto: Le ASUC sono tipiche di alcune regioni italiane, in particolare nel Trentino-Alto Adige e in altre aree montane, anche a Belluno abbiamo gli usi civici. Questi sono enti autonomi che gestiscono i beni collettivi indipendentemente dall’amministrazione comunale, Vedi Statuto art 59.

Da una parte il capofrazione ha un ruolo prevalentemente consultivo e di coordinamento tra i cittadini e il Comune.
Dall’altra invece le ASUC hanno invece un ruolo di gestione diretta dei beni collettivi della comunità, con una funzione amministrativa autonoma rispetto al Comune.
In comune hanno il fatto che entrambe le figure promuovono la partecipazione e la gestione delle risorse locali, ma con responsabilità e obiettivi diversi.

– Come viene eletto il Capo frazione?

Il capofrazione viene eletto attraverso un’assemblea frazionale, composta dai residenti della frazione che abbiano compiuto almeno 16 anni. Ecco i passaggi principali per l’elezione:

1. Candidatura: Tutti i cittadini maggiorenni residenti nella frazione e iscritti nelle liste elettorali del Comune possono candidarsi. Le candidature vengono presentate in risposta a un avviso pubblicato dal sindaco.

2. Convocazione dell’assemblea: Il sindaco, dopo aver verificato che i candidati soddisfino i requisiti, convoca l’assemblea frazionale, che si riunisce in un giorno e in un luogo indicati dal Comune.

3. Votazione: Durante l’assemblea, i candidati vengono presentati ai residenti della frazione. L’elezione avviene tramite scrutinio segreto, e il candidato che ottiene il maggior numero di voti viene eletto capofrazione, la votazione dura 30 minuti. In caso di parità, viene eletto il candidato più anziano.

4. Durata dell’incarico: Il capofrazione eletto rimane in carica per 5 anni, salvo cause di decadenza come la perdita dei requisiti o la mancata residenza nel Comune.

-Il capofrazione decade dal suo incarico nei seguenti casi:

1. Perdita dei requisiti: Se, successivamente alla nomina, il capofrazione perde uno o più requisiti previsti per essere eletto, come la residenza nella frazione o altri requisiti di incompatibilità o ineleggibilità.

2. Decesso, decadenza, dimissioni o impedimento permanente: Il capofrazione può decadere per cause personali, come il decesso, le dimissioni volontarie, o se un impedimento permanente gli impedisce di svolgere le sue funzioni.

3. Trasferimento di residenza: Se il capofrazione trasferisce la sua residenza fuori dal Comune, non può più ricoprire l’incarico.

4. Inattività: Se il capofrazione non svolge i suoi compiti previsti dal regolamento, il sindaco può convocare un’assemblea straordinaria della frazione per valutare il suo operato. Su richiesta dell’assemblea, si può procedere con una nuova elezione.

 

In tutti questi casi, il sindaco avvia la procedura per sostituire il capofrazione entro 90 giorni dalla conoscenza dell’evento che ne ha causato la decadenza.

-Il ruolo del capo frazione è un ruolo politico?

Il ruolo di capofrazione non è strettamente politico, nel senso che non comporta l’appartenenza o l’elezione attraverso partiti politici, né l’assunzione di cariche pubbliche elettive. Si tratta più di una figura rappresentativa e consultiva che ha il compito di fungere da intermediario tra i residenti di una frazione ( o raggruppamento territoriale) e l’amministrazione comunale.

Il capofrazione rappresenta gli interessi della comunità locale, raccoglie istanze e problematiche, e le trasmette al sindaco o agli altri organi del Comune, ma il suo ruolo è limitato a questo ambito. Inoltre, non riceve alcuna retribuzione o rimborso spese per il servizio svolto, sottolineando la natura volontaria e di servizio alla comunità del ruolo.
Per questi motivi, anche se il capofrazione interagisce con l’amministrazione locale e può influenzare decisioni attraverso la presentazione di proposte e problemi, il suo non è un ruolo politico nel senso classico.

– Il Comune di Belluno potrebbe istituire una “Commissione delle Frazioni” ?

il Comune di Belluno potrebbe istituire una Commissione delle Frazioni, anche se al di fuori del Consiglio comunale (extraconsiliare), purché segua determinate normative e principi amministrativi.

– Come potrebbe essere realizzata?

1. Normativa di riferimento fonti normative : In linea generale, i comuni hanno l’autonomia di organizzare forme di partecipazione civica, come previsto dall’art. 8 del Decreto Legislativo 267/2000 (Testo Unico degli Enti Locali), che promuove la partecipazione attiva dei cittadini alla vita amministrativa, e consente la creazione di organismi consultivi. Una Commissione delle Frazioni rientrerebbe proprio nella categoria di partecipazione diretta.

2. Finalità: La Commissione delle Frazioni potrebbe avere il compito di coordinare e rafforzare il ruolo dei capifrazione, migliorare la comunicazione tra le frazioni e l’amministrazione comunale, e garantire che le istanze delle frazioni siano considerate nel processo decisionale. La commissione potrebbe anche proporre soluzioni su questioni comuni alle varie frazioni, come infrastrutture, servizi e pianificazione territoriale.

3. Composizione: La commissione potrebbe essere composta da capifrazione, cittadini rappresentanti delle frazioni, esperti in materia di sviluppo locale e funzionari del Comune. Potrebbe anche includere membri del Consiglio comunale per mantenere un collegamento con gli organi elettivi.

4. Consultiva e propositiva: L’organismo avrebbe probabilmente carattere consultivo e propositivo, ovvero non avrebbe potere deliberativo, ma potrebbe fornire pareri e proposte operative al Consiglio comunale o alla giunta su temi riguardanti le frazioni.

5. Regolamento comunale: Il Comune dovrebbe redigere un regolamento specifico per definire competenze, funzionamento e durata della commissione. Questo regolamento dovrà essere approvato dal Consiglio comunale e rispettare le leggi in vigore riguardanti gli organi consultivi e la partecipazione dei cittadini.

 

– Esempi simili:

Molti comuni italiani hanno istituito commissioni di questo tipo o strumenti simili per dare maggiore voce ai territori decentrati. In queste commissioni, figure come i capifrazione o i rappresentanti delle frazioni hanno un ruolo chiave nel portare avanti le istanze delle comunità.

– Limiti e condizioni:

La commissione non può sovrapporsi a funzioni esclusive del Consiglio comunale.
Deve rispettare la legislazione nazionale e regionale, in particolare in materia di partecipazione democratica.
Deve essere inserita nel quadro normativo locale, con chiara distinzione delle competenze.
Pertanto è auspicabile che venga istituita una Commissione delle Frazioni in quanto strumento di partecipazione democratica, purché sia disciplinata da un regolamento comunale e abbia funzioni consultive e propositive e non deliberative.

– Chi potrebbero essere i componenti di questa commissione?

Qualora i componenti della Commissione delle Frazioni fossero i capifrazione, questo sarebbe perfettamente coerente con l’obiettivo di garantire una rappresentanza diretta delle frazioni presso l’amministrazione comunale. In questo modo, la Commissione diventerebbe uno strumento efficace per coordinare i lavori dei capifrazione e facilitare il dialogo con il Comune. Ecco come potrebbe funzionare.

Struttura e funzionamento della Commissione delle Frazioni composta dai capifrazione:

1. Composizione:

La commissione sarebbe formata esclusivamente dai capifrazione, che rappresentano ciascuna frazione del Comune.

Potrebbe essere presieduta da un capofrazione eletto tra loro, o da un assessore delegato dal sindaco per garantire il collegamento diretto con la Giunta comunale.

 

2. Ruolo consultivo e propositivo:

La Commissione delle Frazioni avrebbe un ruolo consultivo, presentando al sindaco e alla giunta comunale le problematiche e le proposte delle varie frazioni.

Potrebbe proporre soluzioni per lo sviluppo locale e la gestione di risorse comuni, come viabilità, infrastrutture, servizi sociali e ambientali.

 

3. Funzionamento:

La commissione si riunirebbe periodicamente (ad esempio, una volta al mese o ogni trimestre) per discutere delle esigenze delle diverse frazioni e formulare raccomandazioni alla giunta comunale.
I capifrazione avrebbero il compito di raccogliere le istanze dei cittadini nelle loro rispettive assemblee frazionali e poi portarle in discussione in commissione.

 

4. Collegamento con il Comune:
La commissione potrebbe redigere report periodici da presentare al Consiglio comunale o al sindaco, con proposte di interventi specifici nelle frazioni.
I lavori della commissione potrebbero essere utilizzati anche per supportare il processo decisionale del Comune nella stesura del bilancio o nella pianificazione di progetti di sviluppo territoriale.

5. Trasparenza e partecipazione:
Le riunioni della commissione potrebbero essere aperte alla partecipazione del pubblico o rese accessibili tramite strumenti di comunicazione digitale, come dirette streaming o pubblicazione di verbali, per garantire la massima trasparenza.

-Vantaggi della commissione composta dai capifrazione:

Rappresentanza diretta: I capifrazione, essendo già eletti dai residenti, garantiscono una rappresentanza democratica e diretta delle esigenze delle varie frazioni.

Coordinamento efficace: La commissione permetterebbe di coordinare le iniziative delle diverse frazioni e di affrontare in maniera più organizzata le problematiche comuni.

Partecipazione civica: Questo organismo aumenterebbe il coinvolgimento diretto dei cittadini nelle decisioni che riguardano le loro comunità locali.

In conclusione, la Commissione delle Frazioni composta dai capifrazione sarebbe uno strumento utile per migliorare la partecipazione e il coordinamento tra le frazioni e il Comune. Rappresenterebbe una forma di democrazia locale, con i capifrazione che agirebbero come portavoce dei cittadini delle singole frazioni, favorendo un dialogo continuo con l’amministrazione comunale.

-La Commissione dovrebbe avere un Presidente?

Dovrebbe esser ci un Presidente per garantire l’efficienza dei lavori. Il regolamento comunale dovrebbe stabilirne i dettagli. La figura del Presidente sarebbe utile per garantire il coordinamento e l’efficacia del lavoro della commissione. Ecco come potrebbe funzionare:

-Ruolo del Presidente della Commissione delle Frazioni:

1. Elezione:

Il Presidente potrebbe essere eletto dai membri della Commissione, ossia dai Capifrazione, durante la prima riunione. In alternativa, il Presidente potrebbe essere nominato dal Sindaco o dal consiglio comunale, se il regolamento comunale lo prevede.

Potrebbe essere eletto a maggioranza dei voti dei capifrazione membri della commissione.

2. Funzioni del Presidente:

Convocare e presiedere le riunioni della commissione, assicurando che si svolgano regolarmente e che l’ordine del giorno venga rispettato.
Coordina i lavori della Commissione, facilitando il dialogo tra i capifrazione e garantendo che le istanze delle diverse frazioni vengano discusse in modo equo.
Il capo frazione appresenta la Commissione di fronte al Sindaco, alla Giunta comunale o al Consiglio Comunale, trasmettendo le proposte e le raccomandazioni formulate dalla commissione.
Deve arantire l’efficienza dei lavori, supervisionando la stesura di eventuali rapporti o verbali da inviare all’amministrazione comunale.

 

3. Durata del mandato:

Il mandato del presidente potrebbe avere una durata determinata (ad esempio, 1 o 2 anni), con la possibilità di rielezione, o seguire la durata della commissione stessa.

 

4. Vantaggi di avere un presidente:

Un Presidente aiuterebbe a mantenere un ordine organizzativo, facilitando la gestione delle riunioni e assicurando che le decisioni vengano prese in modo coordinato.
Funzionerebbe come punto di riferimento tra la commissione e il Comune, semplificando la comunicazione e aumentando l’efficacia delle proposte.
Migliorerebbe la coerenza delle decisioni, permettendo alla commissione di lavorare in modo più strutturato e produttivo.

Dunque un Presidente della Commissione delle Frazioni sarebbe un elemento cruciale per il buon funzionamento dell’organismo, garantendo una gestione efficiente e coordinata delle attività e facilitando il dialogo con l’amministrazione comunale.

-L’indennità

Il Presidente della Commissione delle Frazioni, così come gli altri capifrazione membri della commissione, non dovrebbe ricevere un’indennità, in linea con la natura volontaria del ruolo di capofrazione stabilita dal regolamento comunale di Belluno.

-Ragioni per l’assenza di un’indennità:

1. Natura volontaria del ruolo: Il regolamento stabilisce che il capofrazione svolge il proprio incarico a titolo gratuito, senza alcun rimborso spese o indennità. Poiché il Presidente sarebbe eletto tra i capifrazione, è coerente che anche lui mantenga questo status di volontariato.

2. Ruolo consultivo: La Commissione delle Frazioni avrebbe un ruolo consultivo e propositivo, senza poteri decisionali diretti. In molti contesti, le commissioni consultive non prevedono indennità per i partecipanti, essendo considerati organismi di supporto alla Giunta e al Consiglio Comunale.

3. Coinvolgimento civico: Il principio alla base di questa commissione è quello della partecipazione attiva dei cittadini alla vita amministrativa. Offrire un’indennità potrebbe allontanarsi da questo spirito di servizio volontario.

Possibili eccezioni:
In alcuni casi, i regolamenti comunali potrebbero prevedere rimborsi spese (non indennità vere e proprie) per chi svolge incarichi legati a rappresentanza o a compiti specifici che comportino spese dirette (es. viaggi o spostamenti particolari), ma questo dipenderebbe dalla decisione del consiglio comunale.

-Con che maggioranza delibererebbe la Commissione delle Frazioni?

Se la Commissione delle Frazioni è composta da 27 capifrazione, la maggioranza necessaria per esprimere decisioni dipenderebbe dal tipo di votazione richiesta. Ecco una panoramica dei tipi di maggioranza che potrebbero essere applicati:

1. Maggioranza semplice:
Si utilizza per le decisioni ordinarie, quando non è richiesto un quorum speciale.
La maggioranza semplice è costituita dalla metà più uno dei voti espressi.
Se tutti i 27 capifrazione partecipano alla votazione, la maggioranza semplice sarebbe di 14 voti (27 ÷ 2 = 13,5, arrotondato a 14).

2. Maggioranza assoluta:
Richiede che la metà più uno di tutti i membri della commissione votino a favore, indipendentemente dal numero dei presenti.
Con 27 membri, la maggioranza assoluta sarebbe 14 voti.

3. Maggioranza qualificata:
Per decisioni più importanti, come modifiche strutturali o proposte significative, potrebbe essere richiesta una maggioranza qualificata (ad esempio, i due terzi dei voti).
In questo caso, per una maggioranza dei due terzi, sarebbero necessari 18 voti (27 ÷ 3 × 2 = 18).

4. Maggioranza relativa:
Se ci sono più opzioni o candidati e nessuno ottiene la maggioranza semplice, si potrebbe utilizzare la maggioranza relativa, cioè quella che ottiene più voti tra le alternative, anche se non supera la metà.

Luigi Filippo Daniele

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