Bortoluzzi: «Ci auguriamo un’erogazione rapido. Risorse fondamentali per il territorio»
«Ben vengano gli aumenti dei canoni idrici: si tratta di risorse fondamentali per il nostro territorio. Per questo ci auguriamo un rapido sblocco e una pronta erogazione, dato che stiamo ancora aspettando le quote del 2023».
È quanto afferma il consigliere provinciale delegato al demanio idrico Massimo Bortoluzzi, alla notizia che la Seconda Commissione della Regione Veneto ha aumentato dal 5 al 6 per cento del fatturato la quota variabile dei canoni idrici 2024. Significa che i grandi concessionari (Enel nella fattispecie) dovrebbero per legge adeguare la cifra versata alla Provincia di Belluno per l’anno in corso. Cifra che era già stata rivista un anno fa, anche se l’aumento non è mai stato versato alla Provincia.
I canoni idrici che spettano alla Provincia di Belluno sono suddivisi in due parti: una parte fissa, che per il 2023 è stata stabilita in 40 euro a chilowatt prodotto (la quota precedente era 30,28 euro); e una parte variabile, che per il 2024, secondo quanto stabilito dalla Seconda Commissione cresce dal 5 al 6 per cento del fatturato dei grandi concessionari.
«L’aumento disposto dalla Regione è un’ottima notizia per l’intero territorio provinciale, ma è necessario che vengano sbloccate le risorse. Al momento infatti siamo ancora in attesa degli aumenti disposti dalla Dgr 889 del 2023 per lo scorso anno» spiega il consigliere Bortoluzzi. «I grandi concessionari – sostanzialmente Enel – hanno versato solo gli importi senza aumento, e hanno impugnato già lo scorso anno le determinazioni della Regione che rivedono al rialzo i canoni idrici. Ci sono ricorsi pendenti per la quota fissa, che Enel continua a versare pagando 30,28 euro a chilowatt anziché 40 euro: la stima effettuata dai nostri uffici per quanto riguarda le risorse mancanti alla Provincia ammonta a circa 3,5 milioni solo per il 2023. Buona quindi l’intenzione della Regione, che ringraziamo, ma alla prova dei fatti non abbiamo ancora visto un soldo».
La Provincia ha già le idee chiare su come potrebbero essere utilizzate le risorse in più, qualora arrivassero. «Se questi fondi saranno erogati, potranno servire per realizzare molti più interventi di difesa del suolo – conclude il consigliere Bortoluzzi -. E saremmo già in grado di metterli in campo, per il 2024, a favore degli enti locali, sotto forma di contributi ai Comuni e alle Unioni Montane. Per questo ci auguriamo che la Regione possa imporre ai grandi concessionari il pagamento di quanto previsto, non solo per il 2024, ma anche per il 2023».