Venerdì 4 ottobre alle 18:30 in Sala consiliare del Comune di Longarone in via Roma 60, nell’ambito delle iniziative dedicate al 61mo anniversario della catastrofe, si terrà la presentazione dell’opera multimediale “Vajont – La fine di un’epoca” di Marco De Biasi.
Vajont – La fine di un’epoca è un’opera multimediale composta da un testo narrativo, un reportage fotografico ed un video musicale; il testo e le foto fanno parte di un libro, la musica ed il video costituiscono il cortometraggio.
Attraverso il privilegiato linguaggio fotografico, questo libro racconta la tensione, il dolore e la privazione subita dalla popolazione di Longarone, Erto e Casso e delle zone limitrofe alla Diga del Vajont. L’autore ha voluto dar voce alle esperienze dirette dei sopravvissuti, raccontando i fatti per mezzo di una prospettiva poetica e sottolineando l’attaccamento alla vita, l’amore per la propria terra ed il desiderio di conservare le proprie radici. L’intento non è quello di narrare ancora una volta quanto successo, ma di utilizzare la memoria storica per far capire quale sia il rapporto tra l’uomo, il suo prossimo e l’ambiente e per generare in ognuno di noi il senso di profondo rispetto per gli esseri viventi.
Il cortometraggio racconta, attraverso l’uso simbolico delle immagini, quanto accaduto la notte del 9 ottobre 1963 alla diga dal Vajont.
Il tessuto narrativo si sviluppa utilizzando elementi materiali e naturali presenti nel territorio che oggi si mostrano come risultato della trasformazione dinamica sviluppata dallo scivolamento del Monte Toc all’interno del bacino idrico.
La musica per chitarra, da me composta e suonata, ha il compito di condurre lo spettatore attraverso le fasi della narrazione: la costruzione della diga per il dominio dell’acqua; la rottura degli elementi naturali; il ribaltamento delle prospettive per cui l’acqua che doveva essere fonte di vita ora restituisce morte; la diga che diventa il limite prima e dopo il quale ogni elemento si trasforma nel suo opposto; l’arrivo di una nuova alba che svela ferite insanabili e lascia ai sopravvissuti un’eredità vuota, in cui ogni istante del proprio passato risulta confinato in una dimensione parallela e irraggiungibile.
Complessivamente questo lavoro elegge la musica ad elemento fondamentale di coesione artistica, storica e sociale. Essa travalica l’aspetto trascendentale e metafisico che solitamente incarna, per immergersi in una dimensione reale, fatta di cose concrete e, attraverso una sorta di “sacrificio”, trasfigura i brandelli di materia lasciati dal passaggio dell’onda e li promuove alla condivisione della propria realtà metafisica da cui prima erano esclusi.
Marco De Biasi
Compositore, interprete, pittore e performer, nato a Vittorio Veneto nel 1977, inizia la sua formazione artistica diplomandosi in chitarra classica. Nel 2000, in seguito all’insorgere di una malattia neurologica chiamata distonia focale, comincia come autodidatta lo studio della composizione, al quale affianca la ricerca grafica e pittorica. Da questo momento sviluppa e incentra la sua attività artistica sulla SINESTESIA, attraverso la creazione di opere multimediali in cui musica e colore e movimento possono coesistere in armonica simbiosi.
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