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martedì, Ottobre 8, 2024
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Interventi in nero o sottofatturati in clinica intestata alla moglie. Denunciato un chirurgo plastico per evasione di oltre 760mila euro

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, nell’ambito dei controlli fiscali svolti nei confronti dei professionisti, hanno individuato un chirurgo plastico vicentino, che operava anche attraverso una clinica privata formalmente amministrata dalla moglie, che tra il 2019 e il 2023 ha nascosto ricavi per quasi 460 mila euro e scaricato costi non deducibili per oltre 300 mila euro.
Le investigazioni – eseguite attraverso l’analisi delle banche dati operative in uso al Corpo, l’esame della documentazione contabile ed extracontabile, nonché l’effettuazione di opportuni riscontri incrociati con la clientela del professionista verificato – hanno fatto luce su diversi espedienti messi a punto per evadere le tasse:
• in primo luogo il medico, per alcuni interventi di chirurgia plastica eseguiti presso una nota clinica vicentina non a lui riconducibile, ha fatturato solo parzialmente le prestazioni rese, riscuotendo in contanti parte degli extra compensi per un totale di quasi 30 mila euro occultati al Fisco;
• inoltre, dall’analisi contabile è emerso che negli anni il dottore ha acquistato oltre 1.700 prodotti per la chirurgia estetica (botulino e filler) dal valore di quasi 200 mila euro, a cui sono seguite soltanto 13 fatture emesse per interventi della specie, quindi sono stati ricostruiti interventi totalmente “in nero” per circa 430 mila euro;
• infine, attraverso l’interposizione fittizia di una clinica intestata alla moglie (che svolge in realtà servizi di segreteria presso la citata struttura) si è fatto tassare quali redditi societari (quindi con aliquota IRES al 24%) quelli che in realtà erano redditi professionali (quindi con aliquota IRPEF al 43%), deducendo indebitamente anche maggiori costi fra i quali spese di natura privata come l’arredamento di abitazioni, corsi di aggiornamento, utenze ad uso domestico, automobili di lusso e articoli di giardinaggio. Tale meccanismo fraudolento ha
consentito di abbattere fittiziamente il proprio reddito dichiarato al Fisco di ulteriori 300 mila euro.

Per tale motivo, il professionista è stato anche denunciato alla Procura della Repubblica di Vicenza per il reato di “Dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici”.

L’operazione di servizio nel suo complesso si colloca nell’ambito delle attività svolte dalla Guardia di Finanza di Vicenza a contrasto dell’evasione fiscale, la quale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo risorse che potrebbero essere impiegate a favore delle fasce sociali più deboli.

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