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Anche la Federazione dei Bacini di Pesca del Bellunese dice no alla diga del Vanoi

Valle del Vanoi, S. Martino di Castrozza, Passo Rolle e Primiero (Foto: www.vanoi.it)

“Progetto che penalizza i territori montani, depaupera gli ambienti fluviali e mette a rischio la fauna ittica”

Belluno, 30 settembre 2024 – Anche il mondo della pesca sportiva dice “no” alla costruzione della diga sul torrente Vanoi. A prendere posizione è la Federazione dei Bacini di Pesca della provincia di Belluno, che riunisce 8 dei 12 bacini dell’asta del Piave.

“I pescatori sono fortemente contrari. E i motivi sono molteplici” afferma il presidente della Federazione, Filippo Sitran, che sottolinea come i bacini non siano stati coinvolti nella discussione. “Questo significa che finora la voce di soggetti da sempre impegnati nella gestione delle acque libere del territorio bellunese è stata ignorata”.

Quanto alle motivazioni di contrarietà, la Federazione rileva il rischio di depauperare gli ecosistemi funzionali alla vita delle popolazioni ittiche. “La creazione del bacino del Vanoi comprometterebbe in maniera forte e decisa gli ambienti e gli habitat naturali, mettendo a rischio la sopravvivenza della trota marmorata, specie autoctona, nel tratto del Vanoi a valle dello sbarramento, e quindi per un vasto segmento dell’asta del corso d’acqua” afferma Sitran. “Di fatto sarebbero compromessi gli ambienti del Bacino 11 – Cismon alto e Senaiga – e del Bacino 12 – lago del Corlo e Cismon basso -.

“Il progetto è assolutamente anacronistico: in un’epoca storica in cui si parla della necessità di tutelare le acque libere, in una provincia in cui già l’80 per cento dell’acqua viene intubata a scopo idroelettrico, pensare di fare un ulteriore bacino artificiale senza prima aver modernizzato le infrastrutture e i sistemi di irrigazione a valle è un controsenso. A nostro avviso, bisogna pensare prima di tutto a ridurre gli sprechi, senza penalizzare un territorio di montagna per gli scopi della pianura”.

“È vero che gli aspetti alieutici sono secondari, ma di certo non solo eludibili” sottolinea ancora il presidente della Federazione dei Bacini di Pesca della provincia di Belluno. “E sicuramente non sono trascurabili le questioni di sicurezza e lo spettro del Vajont, come ha voluto chiamarlo qualcuno. Per questo la Federazione esprime forte preoccupazione e assoluta contrarietà alla diga del Vanoi”.

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